Finora violenza non c'è stata: la capitale spagnola ha invece assistito al 'banderazò dei sostenitori del River a Puerta del Sol e all'analoga sbandierata di quelli del Boca, arrivati altrettanto numerosi, ed esibitisi davanti all'hotel Eurostar Mirasierra dove alloggia la loro squadra. Due capi tifosi, uno del River e l'altro del Boca sono stati invece rispediti indietro dalla polizia locale in quanto considerati elementi pericolosi e leader delle rispettive 'barras bravas'. In tutto la polizia spagnola prevede che cercheranno di entrare allo stadio circa cinquecento supporter ritenuti violenti, ma per loro sono già pronte adeguate misure di prevenzione. Il match è senza pronostico, il Boca sembra aver recuperato la sua stella Pavon e potrebbe schierare Tevez dall'inizio, mentre nel River c'è attesa, da parte del pubblico neutrale, e quindi del Madrid, per Exequiel Palacios, ventenne 'volantè di centrocampo che il Real ha già acquistato per venti milioni di euro e che vorrebbe lasciare in bellezza il suo attuale club.
A Buenos Aires in molti lo considerano il miglior giovane del calcio argentino, e quindi pensano che questi delle 'merengues' siano stati soldi spesi bene.
Ora però il ragazzo deve dimostrarlo sul palcoscenico che forse fin da gennaio diventerà la sua nuova casa. Scorta rafforzata per il presidente del River Rodolfo D'Onofrio, che ha ricevuto minacce di morte, mentre in casa Boca il tecnico Gullermo Barros Schelotto dice che «il Bernabeu è uno scenario eccellente per questa finale, ma come argentino mi fa male, e mi vergogno, che abbiano deciso di far giocare la partita fuori dal nostro paese. È un peccato che si debba parlare di sicurezza e non di calcio giocato. Non volevamo viaggiare in Europa, neanche il River lo voleva, ma adesso siamo qui e dobbiamo essere concentrati».
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