Complice di questo fermo è anche la mancanza di un direttore al comando del canale tematico nazionale, che dopo l’uscita anticipata di Gabriele Romagnoli lo scorso agosto, ancora non ha trovato un sostituto, nominando Bruno Gentili direttore ad interim. Rai Sport inoltre sembra che stia prendendo in considerazione la possibilità di acquistare i diritti per la Vuelta di Spagna insieme ad altre corse che si svolgono nella penisola Iberica, poiché i costi sarebbero sotto il milione di euro.
Gli italiani a questo punto potrebbero perdere tutta la programmazione del ciclismo nazionale, che oltre alle corse di Rcs, prevede altri 60 eventi per un totale di 120 ore di programmazione. Paradossalmente se a rischio risultano tutte le corse italiane, per il 2019 sono già confermati gli eventi internazionali come Tour de France, Parigi-Nizza, Parigi-Roubaix, Giro delle Fiandre, Liegi-Bastogne-Liegi, Amstel Gold Race oltre alle corse della Federazione Internazionale come Mondiale e pista.
Se un accordo con Rcs potrebbe essere siglato nelle prossime settimane, molta incertezza rimane per il pacchetto minore, che comprende tra gli altri: Trofeo Laigueglia, Trofeo Coppi e Bartali, Giro d’Italia femminile e under23, Tour of the Alps, Coppa Agostoni e tutte le corse di Federazione compresi i Campionati Italiani.
Se questo dovesse accadere, ne risentirebbe l’intero ambiente ciclistico, poiché una mancata copertura televisiva si ripercuoterebbe inevitabilmente sugli investimenti da parte degli sponsor, aumentando la crisi del settore, dove le squadre sempre di più fanno fatica a sopravvivere.
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