L'ovino messo in palio al Giro d'Italia finisce sul tavolo della procura teatina. Il goliardico Gran premio della pecora, che aveva annunciato di elargire un regalo così insolito al primo ciclista abruzzese che avesse varcato il traguardo volante di Filetto, infatti, ha fatto infuriare gli animalisti.
Prima una serie di post al veleno sui social fra i tanti commenti ironici, poi l'esposto presentato dalla Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) alla vigilia della tappa Isernia-Blockhaus di domenica scorsa. «Un gesto non solo di cattivo gusto - si legge in una nota dell'associazione - ma anche in aperta violazione della sentenza del Consiglio di Stato che vieta di proporre animali come premi di gare, lotterie e fiere».
Così, dopo la proclamazione del vincitore Dario Cataldo ora spetta a un giudice valutare se ci siano responsabilità penali e se, come accusa Aidaa, si sia configurato «il reato di maltrattamento di animali».