Pochi spettatori sulle tribune
Fanno il pieno solo gli sport più “giovani”

Pochi spettatori sulle tribune Fanno il pieno solo gli sport più “giovani”
di Mario Nicoliello
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Martedì 11 Febbraio 2014, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 09:13
SOCHI Spalti vuoti allo sci, gremiti al biathlon. Ieri mattina c'erano poche centinaia di persone ad assistere in tribuna alla discesa femminile della supercombinata, mentre in serata lo stadio del biathlon era tutto esaurito. Settemilacinquecento persone hanno affollato gradinate e tratti lungo la pista per godersi lo spettacolo del fondo più tiro. La ragione dei due opposti è semplice: gli spettatori sono nella stragrande maggioranza russi e ai padroni di casa in questo momento interessa molto di più il biathlon che lo sci alpino.



Gli spettatori stranieri sono davvero pochi. Villeggiare a Sochi durante i Giochi costa molto e quindi solo i più affezionati si sono concessi viaggio e soggiorno tra il Mar Nero e il Caucaso. Gli irriducibili sono gli olandesi al pattinaggio velocità, i coreani allo short track, gli austriaci allo sci e i tedeschi al biathlon. Qua e là compaiono anche gli americani, i quali però non hanno l'abitudine di muoversi in gruppo.



SNOWBOARD, SHOW CHE PIACE

Un pubblico zeppo di giovani è quello che assiepa le tribune dello snowboard per godersi le peripezie dello slopestyle, l'ultima disciplina arrivata nella famiglia a cinque cerchi. Capelloni, copricapo variopinti, giacche extralarge: questi sono gli indizi per disegnare il profilo dei funamboli della tavola che si cimentano in una specialità stravagante. Gente un po' spericolata, ma anche folle, perché per tuffarsi in discesa su un tubo d'acciaio, surfare su una ringhiera e librarsi in aria tra acrobazie e capriole bisogna avere coraggio e freddezza.



La presenza dei ragazzi all'Extreme Park manifesta come i più giovani si possano avvicinare agli sport invernali anche grazie allo snowboard: una disciplina fresca ed entusiasmante. Dopo il successo del debutto dello slopestyle, il Cio si è detto disposto a mantenere la flessibilità nel programma degli sport. «Indubbiamente vogliamo proteggere la nostra storia, ma contemporaneamente dobbiamo mantenere moderni i Giochi per guadagnare nuovo pubblico», ha spiegato il direttore dell'area sportiva della famiglia olimpica Christophe Dubi.



I PAESI EMERGENTI

Non solo giovani però. Sia lo snowboard, sia il freestyle sono discipline capaci di ampliare la platea dei Paesi impegnati alle Olimpiadi. Tra gli acrobati sulla tavola o sugli sci ci sono anche australiani e neozelandesi, due nazioni lontane dalla tradizione invernale, ma comunque indispensabili per rendere globale l'attenzione sui Giochi della neve e del ghiaccio.
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