Mazzarri allo spareggio per l'Europa League
«Voci sul mio successore? Così va il calcio»

Mazzarri allo spareggio per l'Europa League «Voci sul mio successore? Così va il calcio»
di Salvatore Riggio
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Venerdì 9 Maggio 2014, 16:43 - Ultimo aggiornamento: 17:47
Il derby è ormai archiviato, anche se la sconfitta «brucia tanto», come ha dichiarato in conferenza Walter Mazzarri. C'è da pensare alla Lazio, una sorta di spareggio per l'Europa League. E sarà anche l'ultima gara a San Siro di Javier Zanetti, un simbolo dell'Inter.



Zanetti. «Domani spero ci sia tutto lo stadio positivo perché c'è questa grande festa. Lui sa perché faccio le scelte, con lui ho un rapporto umano. Se giocherà contro la Lazio? Lo vedrete domani. Javier è un pezzo di storia dell'Inter, commuove pensare di non vederlo più in campo. Già 10 anni fa lui era l'emblema dell'Inter: quando va via un pezzo importante del calcio l'emozione c'è. Ma non solo da parte degli interisti, penso sia un fatto di livello mondiale».



Protesta tifosi. «Hanno sempre ragione e possono fare quello che vogliono perché vivono delle emozioni. L'accetto, basta che sia l'emozione del momento. Fa parte del mio mestiere fare da parafulmine».



Difficoltà. «La partita sbagliata è stata quella col Milan, prima avevamo ottenuto due vittorie in trasferta e un pari contro il Napoli. Ci brucia la sconfitta nel derby, il responsabile sono io. Contro i rossoneri non ci siamo espressi come volevamo. Ci tenevamo tutti di più, era una partita importante ma l'abbiamo sbagliata. Spero ci dia carica per le ultime due gare, per far vedere che è stato un incidente di percorso».



Critiche. «Se penso di avere sbagliato lo tengo per me, faccio tesoro degli errori fatti. Ogni allenatore parla con se stesso quando non vince le partite, mi accuso da solo quando non vinco, figuratevi se non lo avessi fatto dopo il Milan. Ma certe cose non le posso dire».



Mercato. «Ora è presto per dire certe cose, se dipenderà da me terrò conto anche dell'organizzazione. Un mediano nuovo? Non entro nelle valutazioni dei giocatori, il perno davanti alla difesa ce l'abbiamo già. Se ho sentito Thohir? Fatti personali».



Futuro. «Dicono che rimarrò anche senza Europa? Una società sa come lavora un tecnico, come organizza la settimana e va oltre l'emotività del momento. Io mi considero l'esponente massimo dei tifosi, quando le cose vanno male il primo a starci male sono io. Ma devo essere un professionista e scindere logica e sentimenti. Chi deve valutare l'allenatore deve fare così. Se mi danno fastidio le voci su nuovi tecnici? Non sono un pivellino, conosco come vanno le cose in Italia».



Hernanes. «Il giocatore non si valuta da solo, bisogna valutare parametri oggettivi. Non stava bene, quando lo abbiamo preso abbiamo ponderato il fatto che fosse un acquisto anche e soprattutto per l'anno nuovo. Ma ha reso bene, al punto da essere convocato in Nazionale, cosa non scontata. Anche perché l'ho schierato in un ruolo dove è contento, per me è stato un inserimento positivo».
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