"Innovation for energy", l'Eni si trasforma guardando al futuro

"Innovation for energy", l'Eni si trasforma guardando al futuro
di Marco Ventura
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Venerdì 16 Ottobre 2015, 21:02 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 11:44
Il cane a sei zampe dell’Eni s’avventura su terreni nuovi. Per farlo si affida a un’esplorazione delle frontiere avanzate della tecnologia attraverso una rete mondiale di collaborazioni con un centinaio di istituti universitari per metà in Italia, per metà all’estero: dal Politecnico di Milano all’Università di Stanford, dal Massachusetts Institute of Technology (il mitico MIT) al Consiglio nazionale delle ricerche.



La ricerca è finalizzata ad anticipare i tempi della trasformazione inevitabile dell’Eni da società petrolifera a compagnia energetica integrata, riducendo significativamente il contenuto di carbonio del proprio mix di materie prime, attraverso il sempre maggior utilizzo del gas naturale e l’impiego delle fonti energetiche rinnovabili, in particolare solare e biomasse. Segno tangibile di questo “impeto” innovativo è la partecipazione dell’Eni all’annuale Maker Faire di Roma (da ieri e fino a domani nei locali dell’Università “La Sapienza” dopo essere stata ospitata al Palazzo dei Congressi e all’Auditorium nelle precedenti edizioni). Maker Faire, ossia la più grande fiera europea dei “maker”, gli artigiani dell’inventiva e dell’innovazione.



L’Eni ha voluto esserci con lo stand “Innovation for energy”, 80 metri quadrati nel cuore dell’allestimento, con un primo elemento intitolato al futuribile “sistema di rifornimento automatico” (SAR), in grado di velocizzare di quasi un terzo il tempo d’attesa d’un veicolo nella stazione di servizio, attraverso un braccio meccanico che apre lo sportello di rifornimento mentre l’autista rimane indisturbato nel suo abitacolo. Un altro spazio futuristico dello stand illustra l’impiego di energie rinnovabili (renewables), approfondito attraverso la collaborazione col Politecnico di Milano. Uno degli obiettivi del cane a sei zampe è infatti lo sviluppo di processi di produzione di biocarburanti sostenibili sotto il duplice profilo economico e ambientale. Catalizzatrici dell’innovazione, in questo caso, anche le direttive europee. La materia prima è rappresentata da rifiuti organici e biomasse, con un’attenzione particolare a tenere distinta la filiera energetica da quella della coltivazione per fini alimentari.



OTTOMILA BREVETTI

In sintesi, tra SAR, rinnovabili e applicazioni di “tecnologia indossabile” per le tute da lavoro “intelligenti”, si tratta di realizzazioni tutte che si sposano con lo spirito dei “maker” e dei loro robot, e col portafoglio di idee del gruppo ENI che vanta 8mila tra brevetti e domande di brevetti, a tutela di un migliaio di “invenzioni”. La sinergia col MIT riguarda anche il futuro dell’energia solare, e con Stanford l’esplorazione di idrocarburi. Sempre nel campo della sicurezza, ecco il progetto R&D per la prima volta presentato dall’ENI proprio nella fiera che chiude domani, e che consiste nella simulazione del comportamento di un impianto industriale.



L’utente è immerso in un mondo virtuale che replica esattamente quello reale e consente l’addestramento e la formazione rispetto alle variegate attività quotidiane di un impianto, dal giro di ronda alla manutenzione. Possibile in particolare riconoscere apparecchiature, strumenti, valvole e fornire così le informazioni necessarie per eseguire le operazioni previste nel modo più semplice e controllato. In totale, 1400 le persone impiegate nella ricerca ENI e 150 i progetti di ricerca.