Il confronto
Quel Brasile mise in campo contemporaneamente un tridente con Rivaldo, Ronaldinho e Ronaldo, giocava con una difesa a tre composta da Edmilson, Lucio e Roque Junior, due terzini che hanno fatto la storia del calcio come Cafu e Roberto Carlos e un centrocampista centrale come Gilberto Silva. Meno appeal per l’altro mediano, Kleberson, e il portiere titolare Marcos che comunque disputò un torneo al di sopra delle aspettative. Dall’altra parte, però, c’era Oliver Kahn e non a caso quella Germania arrivò a sorpresa a giocarsi la finale grazie alle parate di quello che in quel momento era giustamente ritenuto il miglior portiere del mondo. Proprio come Neuer, oggi. Nel giorno decisivo, però, fu proprio il numero uno del Bayern a tradire e a regalare il gol del vantaggio a Ronaldo, dopo che sullo 0-0 Neuville aveva colpito un palo su punizione. Kahn, Ballack e il sorprendente Klose erano i leader tecnici di un gruppo modesto, lontano anni luce da quello che oggi è nelle mani di Loew. Pensare a Linke, Metzelder, Bode, Hamann e Jeremies e oggi paragonarli a Lahm, Schweinsteiger, Kroos, Khedira, Ozil e Muller è un esercizio davvero complicato. La differenza principale è che la nazionale di Voller brillava per cinismo, bastava sfruttare un’occasione per vincere e andare avanti, quella di oggi spreca troppo e rischia di tenere a galla l’avversario fino al 90’, come è capitato contro la Francia. Brasile-Germania, domani, sarà la quarta semifinale consecutiva ai mondiali per i tedeschi. Mai nessuno aveva centrato questo traguardo.
Miro uber alles
Un solo calciatore può dire di esserci riuscito, Miro Klose che potrebbe diventare il primo attaccante laziale a giocarsi una finale di coppa del mondo con la Germania. Già perché Kalle Riedle, al quale andò benissimo a Italia ’90, arrivò a vestire la maglia biancoceleste solo dopo quei mondiali: i titolari erano Voeller e Klinsmann, ma lui riuscì ugualmente a essere utile in quel gruppo, giocando alla fine circa 200’. Una preziosa alternativa, proprio come Klose, che nel 2002 venne imposto da Voeller nonostante fosse polacco di nascita. Una nota stonata per qualcuno, pronto subito a ricredersi dopo i 5 gol segnati dall’allora attaccante del Kaiserslautern in Giappone e Corea. Gli stessi di Rivaldo, 3 in meno rispetto al capocannoniere Ronaldo. Appuntamento solo rimandato, quattro anni dopo in Germania altri 5 gol al mondiale, stavolta sufficienti per vincere il titolo di miglior realizzatore. Il resto è storia più recente, con le 4 reti messe a segno in Sudafrica e poi l’ultima, quella del pareggio contro il Ghana il 21 giugno a Fortaleza. In totale fanno 15 ai mondiali, proprio come Ronaldo l’uomo che negò a Klose nella finale di Yokohama la vittoria in coppa del Mondo al primo colpo. Il fenomeno sarà al Mineirao per commentare la partita per Globo. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe vedere il suo Brasile uscire dalla coppa e il suo record di gol infranto.
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