Il Bayern Monaco concede il bis
un anno dopo eliminato l'Arsenal

Il Bayern Monaco concede il bis un anno dopo eliminato l'Arsenal
di Benedetto Saccà
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 12 Marzo 2014, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 08:29
​Il cerchio si chiuso perfettamente un anno pi tardi. Il 13 marzo del 2013, d’altronde, il Bayern Monaco aveva eliminato l’Arsenal agli ottavi di finale della Champions League e stasera ha saputo replicare l’impresa alla perfezione. E sempre nel teatro dell’Allianz Arena. La squadra di Guardiola si è però accontentata di un pareggio (1-1), probabilmente sazia del successo conquistato nella partita di andata (2-0), eppure inappuntabile sotto il profilo della manovra.



I bavaresi, bisogna dirlo, hanno controllato la tendenza della sfida con una certa tranquillità specie nel primo tempo, sicuri di aver messo il risultato in sicurezza. Mandžukic, del resto, ha garantito la solita profondità alla squadra e ha calciato a ripetizione verso Fabianski, Götze ha offerto il proprio contributo sia pure ad intermittenza, per la verità, Robben e Ribery hanno arato le corsie da maestri non disdegnando certo la conclusione. Ecco, proprio il francese è piombato in area dal lato corto e ha attivato Schweinsteiger, solo al centro e abilissimo a fulminare Fabianski.



L’Arsenal poco ha voluto opporre. Si è inspiegabilmente piegato ad un ritmo basso, forse rassegnato in partenza, forse speranzoso in una rimonta all’ultimo palpito. I londinesi, a stringere, non hanno affondato insomma il colpo quando avrebbero potuto e, piuttosto, sono sembrati a tratti evanescenti specie negli uomini che si volevano più attesi. Wenger ha affidato quasi tutti i compiti offensivi a Giroud, ben imbavagliato però da Dante e da Martinez, capace fra l’altro di firmare un gol subito annullato per un fuorigioco. Arteta e Özil sono andati a quarti di luna e, non per caso, l’allenatore li ha presto esentati, impalpabile davvero il loro l’apporto qualitativo. Il fischiatissimo ex Podolski ha così assunto il comando delle operazioni: ha chiamato Neuer all’intervento, ha liberato Cazorla e Oxlade al tiro e, soprattutto, ha indovinato il colpo della sera trafiggendo il portiere rivale da una posizione ravvicinata ma defilata dopo aver comunque rifilato una spallata (irregolare, almeno dalla televisione) al marcatore Lahm.



L’ultimo quarto della gara ha regalato più di un sussulto. Ancora una serie di tiri sibilati non distanti dai pali delle due porte, assalti e contrassalti frequenti ma poco convinti, un rigore fallito dal neoentrato Müller: il pallone, per capire, ha centrato Fabianski e ha danzato sulla linea fatale per due, tre secondi pieni. Un’occasione persa. Di sicuro Guardiola avrà raccolto un taccuino zeppo di appunti: una certa rilassatezza del Bayern dovrà passare inesorabilmente sotto la lente del tecnico, poco incline ad accettare gli sbalzi di intensità. Il risultato era già garantito, d’accordo, ma la sequenza dei successi bavaresi consecutivi si è interrotta ad un soffio dal 14esimo acuto: e, si sa, Pep nulla vuole lasciare al caso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA