Willy Monteiro, nuovo processo ai Bianchi. Intanto uno degli imputati si sposerà in carcere con una sua "fan"

Per la Suprema Corte vanno ridiscusse le attenuanti generiche: possibile l’ergastolo

Willy Monteiro ucciso, pg della Cassazione: «Nuovo processo per i fratelli Bianchi, via le attenuanti»
di Valeria Di Corrado
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Martedì 9 Aprile 2024, 14:24 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 09:10

È di nuovo in ballo l’ergastolo per Marco e Gabriele Bianchi. Ieri la Corte di Cassazione - dopo aver riconosciuto per tutti e quattro gli imputati la responsabilità per il reato di omicidio volontario in relazione al brutale pestaggio di Willy Monteiro Duarte - ha disposto un processo di appello bis solo per i due fratelli e limitatamente alle attenuati generiche: se non dovessero essere più accordate, i Bianchi rischiano di trascorrere il resto della loro vita in carcere. La Corte d’appello di Roma, lo scorso 12 luglio, aveva ridotto la pena per loro a 24 anni di reclusione, rispetto all’ergastolo inflitto il 4 luglio 2022 dalla Corte d’assise di Frosinone, proprio sulla base delle attenuanti. Secondo il sostituto procuratore generale Marco Dall’Olio, «erano consapevoli delle conseguenze dei loro colpi, estremamente violenti, inferti con tecniche di lotta Mma contro punti vitali, su un corpo particolarmente esile» come quello del 21enne, ucciso la sera tra il 5 e il 6 settembre 2020 nel centro di Colleferro, a circa 60 chilometri dalla Capitale. 
Con la stessa sentenza i giudici della prima sezione penale della Suprema Corte hanno dichiarato definitive le condanne a 23 anni per Francesco Belleggia e a 21 anni per Mario Pincarelli, gli amici dei Bianchi che, davanti al locale “Due di picche”, innescarono la lite finita in tragedia.

 

LA MADRE
 

«Non ho visto ancora nessun segno di pentimento da parte di questi ragazzi che dimostri che hanno capito il male che hanno fatto a mio figlio», ha commentato la sentenza degli Ermellini Lucia Duarte, la mamma di Willy presente ieri in udienza e assistita dall’avvocato Vincenzo Galassi. 
Nella sua requisitoria il pg ha sottolineato che «Willy riceve almeno due colpi potenzialmente mortali; dopo il primo colpo riesce ad alzarsi ma nuovamente viene colpito ancora per 40-50 secondi di follia».

Nell’atto con cui avevano riconosciuto le attenuanti generiche i magistrati di secondo grado hanno spiegato che «l’aggressione inizia con il violento calcio sferrato da Gabriele Bianchi al petto di Willy con tecnica d’arti marziali e con potenza tale da sospingerlo di schiena contro un’autovettura e al quale segue un pugno sferrato sempre da Gabriele al momento in cui il giovane tenta di rialzarsi. A sua volta Marco Bianchi, in sinergia con il fratello, colpisce con un calcio al livello del collo e poi con un pugno in pancia un amico di Willy intervenuto a sua difesa e poi lo stessa vittima con calci e pugni». Gli altri due imputati «si affiancano da subito ai fratelli Bianchi e colpiscono Willy con un violento calcio alla testa e con calci pugni quando ormai il ragazzo è a terra inerme». Per questo, per i giudici di secondo grado, «deve ritenersi accertato che tutti gli imputati hanno partecipato al brutale pestaggio di Willy colpendolo ripetutamente con violenza con calci pugni». 
 

IL MATRIMONIO IN CARCERE
 

Per i legali di Gabriele Bianchi, gli avvocati Ippolita Naso e Valerio Spigarelli, «la risonanza mediatica del caso ha influito sulla vicenda processuale, introducendo un “pregiudizio”: Gabriele è stato tramutato in una icona della violenza». Ma evidentemente il pregiudizio di cui parlano non è così forte se una ragazza, guardando Mario Pincarelli al telegiornale nelle veste di imputato, se n’è innamorata. Anche se la Cassazione ha confermato i 21 anni di reclusione, il giovane di Artena martedì prossimo convolerà a nozze in carcere a Civitavecchia, dove è detenuto, con la sua futura sposa.
 

UNA STATUA PER WILLY
 

«La città ha deciso di non dimenticare il sacrificio di questo ragazzo meraviglioso e proprio in questi giorni - ha spiegato Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro - si sta procedendo alla scelta del monumento in memoria del 21enne che verrà eretto in piazza Willy Monteiro, costruita in sua memoria anche con l’ausilio della famiglia. Credo che i ragazzi del futuro, come quelli del presente, dovranno imparare la lezione di grande generosità che Willy ci ha lasciato: un sacrificio immane fatto per difendere un amico».

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