L'indagine è partita per arginare lo spaccio di cocaina soprattutto tra i giovani, ma ben presto i carabinieri si sono trovati di fronte anche un'attività di usura. E la vittima era proprio uno degli assuntori di sostanze stupefacenti che, per pagare i debiti, è stato costretto a sottoscrivere un finanziamento dopo che gli sono stati svuotati i conti. E' quanto scoperto dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Cassino che, nelle scorse ore, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza del Gip. A finire nella rete dei carabinieri, (diretti dal capitano Scolaro e dal tenente Giorgione), sono stati due quarantenni del cassinate che, a vario titolo devono rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti, usura e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.
Per uno (al quale viene contestata l'usura) sono scattati gli arresti domiciliari per l'altro l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L'uomo, in particolare, dopo aver ottenuto diverse dosi di cocaina è divenuto debitore dei due e la sua vita è diventata un inferno. Le richieste di denaro arrivategli, tra agosto e novembre 2021 (periodo in cui si sono concentrate le indagini) si sarebbero fatte sempre più pressanti. All'uomo sarebbe stato anche sottratto il bancomat e gli sarebbe stato svuotato il conto. Ma, non contento uno dei due lo avrebbe costretto a sottoscrivere un finanziamento per riscuotere i soldi.
Una storia, quella raccontata dalla vittima, che gli investigatori ritengono pienamente accertata nel corso delle indagini. «I riscontri info-investigativi, attraverso pedinamenti, osservazioni, ma anche intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno fatto emergere un grave quadro indiziario e una proficua attività di usura di uno dei coinvolti», hanno spiegato gli investigatori. Il reato di usura, quindi, è stato configurato dopo aver riscontrato l'accensione del finanziamento, il cui reale beneficiario sarebbe stato uno dei due coinvolti nell'operazione.
Tra le attività tecniche poste in essere poi c'è stata anche l'analisi della messaggistica social utilizzata per evitare di essere intercettati anche in questo caso sarebbero emersi riscontri. Nei prossimi giorni i due saranno interrogati dal Gip, dinanzi al quale potranno difendersi dalle accuse che li vengono mosse.