Stellantis Cassino: persi 1.200 di lavoro e prodotte meno di 50 mila vetture. Peggio dell'anno della pandemia

Diffusi i dati sulla produzione

Stellantis Cassino: persi 1.200 di lavoro e prodotte meno di 50 mila vetture. Peggio dell'anno della pandemia
di Alberto Simone
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Sabato 6 Gennaio 2024, 10:17

Sotto i tremila dipendenti, meno di 50 mila vetture prodotte: peggio del 2020, l'anno della pandemia e del lockdown che aveva costretto le fabbriche ad un lungo periodo di chiusura. Tre anni fa lo stabilimento Fca Cassino Plant di operai ne aveva circa 4.200 e a fine anno la produzione si attestò a quota 53.422.

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Nell'anno che ci siamo appena lasciati, il 2023, appunto, la fotografia al 31 dicembre di Stellantis è a tinte fosche: i dipendenti calano a quota 2.993.

Significa cioè che a fronte dei pensionamenti e delle uscite incentivate non c'è stata nessuna nuova assunzione. Ancora peggio va sul fronte della produzione: 48.800 auto sfornate. Numeri che fanno impressione se confrontati con il 2017 e 2018 quando il sito Alfa Romeo aveva prodotto oltre 200 mila veicoli: 135.263 nel 2017 e 99.154 nel 2017.

IL CONFRONTO

Facendo invece un paragone più recente, e cioè con l'anno precedente, il 2022, si registra ugualmente un calo: Cassino perde l'11,3%. Al 31 dicembre del 2022 registrava infatti una produzione di 55.000 veicoli.

A scattare la fotografia, impietosa per quel che riguarda il sito pedemontano, è stato ieri mattina il segretario nazionale della Fim-Cisl Ferdinando Uliano che in conferenza stampa ha illustrato il report relativo alla produzione degli stabilimenti Stellantis in Italia: complessivamente il consuntivo ha un saldo positivo dell'8,6% con 521.104 vetture prodotte a fronte delle 479.753 del 2022.

A questo risultato contribuiscono le buone performances di Pomigliano e Melfi mentre Cassino è l'unico sito a registrare un calo a doppia cifra: è lo stabilimento con la flessione più importante rispetto al 2022. A Cassino l'attuale produzione è caratterizzata dai volumi della nuova Maserati Grecale con 17.242 unità, pari a più di un terzo delle produzioni e il restante è rappresentato dalle due Alfa Romeo Stelvio e Giulia.

L'incremento dei volumi della Maserati Grecale, (+3.640 pari a + 27%), in crescita rispetto al 2022, non ha compensato la flessione riscontrata sulle due Alfa Romeo (- 9.840, pari a - 24%). Spiega il segretario della Fim-Cisl Ferdinando Uliano: «Le potenzialità dello stabilimento di Cassino sono maggiori rispetto all'attuale produzione, basti pensare che nel 2017 era quai il triplo con 153.263, con un'occupazione superiore di 1.200 addetti. Lo stabilimento - prosegue il sindacalista - sta producendo già le prime versioni full elettric della Maserati Grecale Bev, con il lancio previsto ad inizio anno. I nuovi modelli Alfa Romeo Stelvio e Giulia, che abbiamo recentemente visto già realizzati nel centro Stile di Mirafiori, sono sviluppati sulla piattaforma Stla Large e saranno prodotti nel sito di Cassino non prima del 2025».

LE PREVISIONI

Questo significa che il 2024 sarà un anno di transizione, ugualmente difficile e con molti periodi di stop. Nei giorni scorsi la direzione Stellantis ha infatti annunciato che non si rientrerà in fabbrica dopodomani, lunedì, bensì tra il 15 e il 18 gennaio. Questo perché si stanno svolgendo anche lavori di ristrutturazione dei capannoni: nei mesi scorsi sono stati ultimati i lavori di unificazione della verniciatura e della lastratura e di preparazione della linea montaggio per le nuove produzioni elettriche. Anche sul fronte degli ammortizzatori sociali, il 2023 è stato un anno da dimenticare, con un continuo ricorso alla solidarietà.

A sfornare i numeri è sempre la Fim-Cisl che con Ferdinando Uliano sottolinea: «Dall'inizio dell'anno sono stati circa 54 i giorni di fermo produttivo, che si sono resi necessari per effettuare i lavori e per far fronte a qualche giorno di fermo produttivo per mancanza di materiali. Il futuro? L'assegnazione allo stabilimento della piattaforma Stla large bev, rappresenta certamente una prospettiva positiva per lo stabilimento, ora - conclude il sindacalista - è indispensabile l'allocazione in tempi brevi di altri modelli premium, che vadano ad affiancare le produzioni di Maserati Grecale e delle due nuove Alfa Romeo».
 

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