Soldato disperso, dopo 80 anni ritrovata la gavetta

Soldato disperso, dopo 80 anni ritrovata la gavetta
di Roberta Pugliesi
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Martedì 18 Aprile 2023, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 10:20


Un cuore trafitto, un Gesù sacramentato, il simbolo del 52º reggimento e sul fondo un nome sbiadito. Scritte e disegni realizzati con un chiodo sulla gavetta utilizzata durante la seconda guerra mondiale. Il recipiente è stato rinvenuto anni fa in Bielorussia dai coniugi Respighi e dopo accurate ricerche e studi sul Reggimento Artiglieria, si è risaliti al proprietario, un cittadino di Sora nato nel 1922 di nome Antonio Tersigni. Una scoperta avvenuta alcuni anni fa in modo del tutto casuale. Tra pochi giorni quell'oggetto militare tornerà nelle mani dei familiari ed in particolare dei tre figli dell'uomo, un'anziana che vive a Sora e due che arriveranno presto dal Canada per ricevere la gavetta del loro papà.

IL RACCONTO
«Erano gli anni del post Chernobyl quando tante persone si recavano in quelle zone per adottare i bambini - racconta il Capogruppo Alpini di Sora Massimo Facchini - ed i coniugi Respighi dal Nord Italia partirono con un camper alla volta di quei territori.

Un giorno però persero l'orientamento e si ritrovarono in una radura. Si imbatterono in un uomo che, riconosciuto lo stemma degli alpini sul camper della coppia, provó a vendere loro alcuni piastrine ed oggetti militari. Alla vista di quelle testimonianze, molto di più che semplici oggetti arrugginiti del passato, non ci pensarono su due volte: presero tutto e lo portarono in Italia». Da lì sono partite le ricerche e l'analisi della gavetta. C'è voluto del tempo per arrivare all'identità di Antonio Tersigni poiché le lettere erano state cancellate dagli agenti atmosferici e dalla ruggine. Ma quel che c'era bastò per risalire, attraverso l'analisi di coloro che parteciparono alla guerra nel 52º Reggimento artiglieria, al soldato sorano. Sopra di essa, come detto, erano stati impressi disegni e scritte scalfiti dal reduce, classe 1922 fu Luigi. Durante la prossima commemorazione del 17° anno della scomparsa del Maresciallo Capo degli Alpini Luca Polsinelli - che ha perso la vita nell'attentato di Kabul - e che avverrà il prossimo 5 maggio la gavetta verrà riconsegnata alla famiglia Tersigni dal Prefetto di Frosinone Ernesto Liguori.

Ad illustrare il ritrovamento e la storia della gavetta di Antonio Tersigni e degli altri cimeli ritrovati, sarà l'inviato della trasmissione Rai "Chi l'ha visto" Fabrizio Franceschelli giornalista e storico della seconda guerra mondiale. E c'è da credere che sarà un momento di grande commozione e partecipazione. Con la  consegna di questi "pezzi di vita vissuta", dalle piastrine identificative o come in questo caso di una gavetta, gli Alpini onorano infatti la memoria di chi le portò o utilizzò. Queste lodevoli iniziative rappresentano un dovuto messaggio di solidarietà e vicinanza verso chi ha vissuto quelle tragiche vicende e verso i loro famigliari per i quali un semplice oggetto metallico rappresenta molto molto di più. Avrebbero dovuto rientrarne in possesso già due anni fa ma a causa della pandemia da Covid e le restrizioni governative la cerimonia, tanto attesa ed organizzata dagli alpini, venne rimandata all'anno successivo. Lo scorso anno la figlia ha avuto dei problemi di salute e per questo non si è ritenuto opportuno riorganizzare l'evento. Il 2023 è l'anno giusto e tutti e tre i figli di Antonio Tersigni si ritroveranno insieme per stringere fra le mani un oggetto che il loro padre teneva con sé ogni giorno, in uno dei momenti più bui della storia dell'Italia, del mondo e di ogni persona che aveva un familiare lontano in guerra.

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