Sora, il sindaco De Donatis si dimette: «Non c'è senso di responsabilità»

Il sindaco di Sora Roberto De Donatis
di Roberta Pugliesi
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Sabato 20 Marzo 2021, 10:15

Le Idi di Marzo nel Comune di Sora. Il sindaco Roberto De Donatis, proprio come Giulio Cesare il 15 marzo del 44 a.C., è stato tradito da chi gli era più vicino, dai suoi consiglieri di maggioranza che ieri, nel corso della massima assise, gli hanno inferto una pugnalata alle spalle costringendolo alle dimissioni. «Meglio un burocrate che un'amministrazione che non può fare il bene della città».
 
Dopo la richiesta della verifica del numero legale, per due volte sono risultati assenti, oltre i consiglieri di opposizione (ad eccezione di Maria Paola D'Orazio), anche tre di maggioranza: Alessandro Mosticone, Francesco De Gasperis e Floriana De Donatis. Forse il sindaco non sarà rimasto particolarmente sorpreso come il grande condottiero romano che alla vista di Bruto gridò la celeberrima frase Tu quoque, Brute, fili mi!, anche perchè il consiglio comunale era stato già rimandato due volte per mancanza del numero legale. Quanto accaduto, in effetti, era prevedibile. E le dimissioni saranno formalizzate in Comune lunedì mattina.
 
Certamente non ha gradito: «Un gesto doveroso nei confronti della città di Sora - ha detto De Donatis - e di dignità politica quello di prendere atto che nemmeno le problematiche gravissime per città non sortiscono l'effetto di tirare fuori quel senso di responsabilità di chi amministra la cosa pubblica. La responsabilità di una parte di questo operato è anche la mia che li ho portati in consiglio. Ritengo doveroso rimettere da questa mattina le dimissioni da sindaco secondo quelle che sono le leggi e le regole del Tuel. Oggi io sono là dove qualcuno mi vorrebbe far restare, cioè a casa. Tra mezz'ora sarò presso la sede comunale per rassegnare le mie dimissioni».

E così ha fatto. Pochi minuti dopo le dieci, De Donatis era in Municipio. Le dimissioni diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio. In tal caso si procede allo scioglimento della massima assise, con contestuale nomina di un commissario. La piattaforma civica è affondata. De Donatis ha perso nell'ordine: Antonio Farina, Serena Petricca e per ultimo Augusto Vinciguerra. Ora è stato il turno di Francesco De Gasperis, Floriana De Donatis e Alessandro Mosticone.

In attesa di conoscere le posizioni ufficiali delle parti in causa, che hanno scelto il silenzio, la vicenda si presta a qualche considerazione che non può prescindere dal fattore tempo.

Forse il sindaco le dimissioni avrebbe dovuto rassegnarle prima: i segnali c'erano stati tutti. E' stata una lunga agonia con una maggioranza tenuta insieme dallo scotch.

Nel frattempo, mentre ci si organizza in vista delle elezioni, si è perso di vista l'obiettivo più importante: la città di Sora ed i suoi problemi, quelli che realmente interessano le persone. Sora non è questo o quel gruppo politico, Sora è giovani, servizi, ambiente, strade, sicurezza. A queste tematiche sembra non pensare più nessuno e il risultato è sotto l'occhio di tutti. Considerando poi la pendemia in atto ci si sarebbe aspettati maggior senso di responsabilità da parte di tutti.
 

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