Sora. Il sindaco De Donatis ritira le dimissioni, ora la prova del Bilancio

Sora. Il sindaco De Donatis ritira le dimissioni, ora la prova del Bilancio
di Roberta Pugliesi
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Giovedì 1 Aprile 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:50

Il sindaco di Sora Roberto De Donatis ritira le dimissioni. Sono bastati otto giorni per fare chiarezza e per decidere la strada giusta, ossia andare avanti col programma amministrativo e affrontare tutti i problemi in sede di Consiglio. Il primo banco di prova per la tenuta della piattaforma sarà il bilancio di previsione.

«La crisi che si è aperta è una crisi che ho voluto preventivamente attivare per risolvere le problematiche all'interno del perimetro della maggioranza», ha tenuto a precisare il primo cittadino che ha ringraziato il presidente del Consiglio Antonio Lecce per le interlocuzioni avviate con tutti i gruppi consiliari, interlocuzioni in cui però non riponeva grandi speranze.

Ed è più che comprensibile visti i fatti recenti.

«Non ho mai fatto ricorso a stampelle e inciuci. Ma alla luce di un'epoca complicata e in vista dell'approvazione del bilancio di previsione entro il 30 aprile ho deciso di valutare ogni possibile scenario in base alle risorse disponibili per dare le migliori risposte alla città. E poi basta con il chiacchiericcio davanti ai bar», ha detto De Donatis che ha dichiarato alla città di Sora il suo grande amore, fedeltà, alla quale ha promesso un impegno senza se e senza ma, costi anche incassare qualche critica: «Non vi lascerò per mia volontà e le mie dimissioni sono state solo un atto per verificare e comprendere le ragioni della crisi. Questa è la mia verità».

Le ragioni della crisi ci sono e forse ci saranno ancora, le dinamiche politiche a pochi mesi dal voto sono in continuo movimento ed evoluzione e per questo si prospettano settimane impegnative. Prima di arrivare alla notizia del giorno - che comunque era nell'aria - ha evidenziato il quadro generale, i progetti avviati - specie in fatto di edilizia scolastica - e da ultimare, come a voler giustificare un gesto che per quanto se ne dica ha alle spalle ragioni politiche precise, accordi, passi indietro, pizzicotti sulla pancia, un do ut des di cui non ci si stupisce affatto e che è normale nelle dinamiche politiche, specie a pochi mesi dal voto. Sul fatto che ci siano oggettivi problemi legati alla pandemia, alla campagna vaccinale, alla crisi economica non c'è dubbio.

Ne è prova anche la valanga di commenti durante la diretta da parte degli ambulanti che alla vigilia del mercato del giovedì hanno chiesto al sindaco, quasi implorato, di poter partecipare alla fiera: «Stiamo morendo di fame», hanno scritto alcuni. La risposta non è tardata ad arrivare. De Donatis ha disposto anche per oggi lo svolgimento del mercato con limitazione ai soli banchi di generi alimentari, alle attività florovivaistiche e ai produttori agricoli per i quali l'area individuata è in Via Vittorio Emanuele III.
 

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