Sgominata la banda dell’Audi, scattano tre arresti

Sgominata la banda dell’Audi, scattano tre arresti
di Vincenzo Caramadre
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Martedì 8 Settembre 2020, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 10:08
Hanno seminato il panico in tutta la provincia di Frosinone mettendo a segno furti ai danni di abitazioni e attività commerciali, dandosi repentinamente alla fuga con un’auto di grossa cilindrata, quasi sempre un’Audi.
Ieri per i componenti di quella che è stata ribattezzata la banda dell’Audi è finita la loro carriera criminale perché sono stati raggiunti e catturati dagli agenti della polizia stradale di Frosinone e Cassino.
Ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei loro confronti è stato il Gip del Tribunale di Napoli Nord.
All’alba di ieri sono stati arrestati 3 dei 4 cittadini albanesi che nel corso dell’ultimo anno si sarebbero resi protagonisti di diversi furti tra Ceccano, Castrocielo, Ripi e Cassino, ma anche in altri centri della provincia.
Una sodalizio perfettamente organizzata tant’è che nei confronti dei singoli componenti viene ipotizzata l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine, furti in abitazioni e ai danni dell’attività commerciali, ma anche il porto abusivo di armi da fuoco.
Nel corso delle indagini è emersa, secondo la ricostruzione della polizia, l’estrema pericolosità dei componenti che erano soliti agire non appena calava la luce del sole servendosi di auto di grossa cilindrata, principalmente Audi, con le quali si davano alla fuga sulle corsie dell’autostrada del Sole in direzione Napoli. In diverse occasioni la banda avrebbero anche messo in serio pericolo l’incolumità dei componenti delle pattuglie della polizia, ma anche delle altre forze dell’ordine e degli altri automobilisti, intercettati durante la fuga.
Il gruppo, oltre a disporre di auto capaci di raggiungere alta velocità, fittiziamente intestate a prestanome e modificate in alcune autofficine compiacenti della provincia di Caserta, avevano a loro disposizione armi e strumenti d’effrazione di varia tipologia che utilizzavano durante le loro azioni.
“Le persone arrestate potevano anche contare su medici e strutture sanitarie compiacenti che utilizzavano per le cure quando rimanevano feriti nel corso delle scorribande”, è stato spiegato dalla polizia.
E’ stato appurato, infatti, che uno dei componenti della banda, durante un furto, è rimasto ferito da un colpo d’arma da fuoco esploso con ogni probabilità dal proprietario di una delle abitazioni colpite ed era stato curato in una clinica privata del casertano.
Nel corso della perquisizione eseguita dagli agenti diretti dal vice questore aggiunto Stefano Macarra e dall’ispettore superiore Giovanni Cerilli, sono stati trovati numerosi oggetti d’oro, per un valore che supere ventimila euro, risultati provenire da tre distinti furti commessi poco prima a Giugliano in Campania (Napoli) ed a Centurano (Caserta).
I tre soggetti erano inoltre in possesso di diversi attrezzi atti allo scasso e di una pistola calibro 7,65, carica, risultata rubata un mese prima a Carinola (Caserta).
La perquisizione dell’abitazione di uno dei tre, ritenuto il capo della banda, ha permesso di trovare e sequestrare, inoltre, 12 mila euro in contanti, provento della serie interminabile di furti commessi in varie parti di Italia.
Ora per tre di loro si sono aperte le porte del carcere. Un quarto è fuggito in Albania dov’è attivamente ricercato.
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