Scrivono lettere ai compagni di classe per un compito, ma la corrispondenza non arriva

Scrivono lettere ai compagni di classe per un compito, ma la corrispondenza non arriva
di Paolo Carnevale
2 Minuti di Lettura
Lunedì 4 Aprile 2022, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 14:33

Già scrivere, per i ragazzi di oggi, non è cosa così comune. Spedire una lettera a mano ad un amico poi, in tempi di social, mail e di posta certificata, è un'usanza quasi scomparsa. Se ci si mettono anche le poste a rallentare quello che poteva essere un buon modo per stimolare l'amore per la scrittura a distanza, ecco che diventa tutto ancora più difficile.

È quello che è successo qualche giorno fa in una scuola della periferia di Anagni. Protagonisti loro malgrado gli alunni di una scuola elementare che erano stati coinvolti dalle loro maestre in quello che in gergo scolastico si chiama compito di realtà. Ovvero un compito scritto assegnato con una finalità pratica, per poter lavorare su cose concrete, e quindi più stimolanti. In questo caso, per rafforzare l'abitudine alla scrittura, invece di dare il solito tema, le maestre avevano chiesto ai loro piccoli studenti di scrivere una lettera al proprio compagno di classe preferito. Lettera che poi, dopo che tutti avevano ricevuto il francobollo adeguato, era stata imbustata e regolarmente spedita nella cassetta delle poste vicina alla scuola. Come si faceva una volta.

L'obiettivo era quello di aspettare che, qualche giorno dopo, la lettera fosse consegnata a ciascuno a casa dal postino per poterla, una volta ricevuta a casa, leggerla in classe.

Il problema è che le lettere del compito assegnato di fatto non sono mai arrivate.


Dopo una quindicina di giorni dal momento della spedizione sono state quindi le stesse maestre a rivolgersi alla sede dell'ufficio centrale delle poste di Anagni per avere lumi su quello che poteva essere successo. I responsabili dell'ufficio hanno spiegato che, in questi casi, il meccanismo è sempre lo stesso: le lettere, una volta imbucate, vengono prelevate dalle cassette dei singoli comuni, e vengono automaticamente trasportate all'ufficio per lo smistamento che si trova a Fiumicino. Da qui le lettere vengono poi inviate e consegnate ai destinatari. Una procedura legittima; ma forse piuttosto tortuosa. Che, probabilmente, ha provocato il ritardo lamentato dalle maestre e dagli studenti-scrittori.

Ovviamente, bene ribadirlo, non c'è nessuna infrazione da parte del personale degli uffici, che ha agito secondo la consueta procedura. Resta il rimpianto per quella che poteva essere una buona occasione per spingere i ragazzi a sviluppare la passione per la scrittura. Evidentemente, in tempi di mail, posta certificata e chat, scrivere una lettera a mano è diventata una cosa del passato. Peccato per i ragazzi che avevano voluto utilizzare quel mezzo per affinare il linguaggio scritto.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA