Rogo a un centro estetico, arrestati tre ciociari: volevano sequestrare anche una persona

Rogo a un centro estetico, arrestati tre ciociari: volevano sequestrare anche una persona
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Giovedì 21 Marzo 2019, 13:56
Uno è stato bloccato nel Nord Italia, gli altri due a Paliano. Sono i tre ciociari arrestati insieme ad altre due persone nell’ambito delle indagini sull’incendio che, il 10 settembre 2018, ha distrutto il centro estetico «Il Bello delle donne» di Desenzano del Garda, in provincia di Brescia. Francesco Leone, 58 anni, e Aurelio Romani, 60 anni, sono finiti in carcere, mentre Marco Frasca, 52 anni, maresciallo dell’Aeronautica militare in servizio a Latina, è ai domiciliari. Sono tutti residenti a Paliano. Nei loro confronti, come per una donna rumena e per un altro italiano entrambi non della Ciociaria, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare.

La misura restrittiva è stata firmata dal Gip del Tribunale di Brescia su richiesta della Procura. Le accuse ipotizzate, a vario titolo e in concorso, sono di incendio, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. I domiciliari sono stati concessi anche alla rumena. Leone, di origini baresi, condannato per il sequestro lampo di Giuseppe Spinelli, il ragioniere di Silvio Berlusconi rapito nel 2012 con la moglie, è stato fermato nel Bresciano: è ritenuto il mandante del rogo.

L’operazione di carabinieri e finanzieri, che hanno eseguito la misura del gip, è scattata ieri. Alle prime luci dell’alba gli abitanti di Paliano sono stati svegliati dal frastuono di un elicottero dei carabinieri che ha sorvolato tutto il centro storico e dal trambusto di numerose pattuglie della Finanza. Dall’incendio, risultato doloso, del centro benessere di Desenzano è partita un’indagine, durata sei mesi, che ha portato a scoprire anche un presunto giro di affari illeciti.
L’operazione di ieri è stata condotta nelle province di Brescia, Frosinone, Bari, Roma e Latina da parte di carabinieri e Guardia di finanza, con l’impiego dello Scico delle fiamme gialle, servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata, e del Ros dell’Arma, raggruppamento operativo speciale. Gli investigatori, inoltre, hanno eseguito quattordici decreti di perquisizione.

Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti i vari ruoli. Leone, insieme a un’altra persona, avrebbe fatto diversi sopralluoghi per gli investigatori destinati a preparare un sequestro lampo dei vertici di una società toscana di custodia valori i cui caveaux, questo è il sospetto, sarebbero potuti diventare teatro di una rapina. Stando alle risultanze investigative, inoltre, due degli altri arrestati sono considerati gli autori materiali dell’incendio, mentre gli altri due sono ritenuti responsabili del trasferimento fraudolento di valori – pare vendita di diamanti - e del riciclaggio di ingenti somme che sarebbero state nelle disponibilità del Leone.

Nel corso delle indagini è emersa quella che è stata definita un’attività progettuale incentrata su incendi dolosi e danneggiamenti a concessionari d’auto per motivi di vendetta. L’autorità giudiziaria, infatti, ha disposto il sequestro di quattro immobili, due conti correnti postali e un’auto, una Mercedes GLE 4 Matic. Sono stati sequestrati anche due armi clandestine e il relativo munizionamento, un silenziatore, carteggio contabile, bancario e altro ritenuto riconducibile al presunto programmato sequestro di persona in Toscana, oltre a documenti falsi e denaro. 
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