Protestano per le piste ciclabili, ma non avevano dichiarato il passo carrabile: scoperti un centinaio di furbetti

Gli accessi ostruiti dai nuovi percorsi, ma al Comune non risultavano

Protestano per le piste ciclabili, ma non avevano dichiarato il passo carrabile: scoperti un centinaio di furbetti
di Gianpaolo Russo
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Martedì 20 Giugno 2023, 08:50

Protestano perché la nuova pista ciclabile ostruisce il passaggio alle loro proprietà, ma tanti di loro avevano dichiarato al Comune il passo carrabile e non pagavano la relativa tassa. Della serie i furbetti scoperti grazie ai cantieri contestati. È successo con per la realizzazione dei percorsi tra il Matusa e la stazione su via Marittima, tra la stazione e lo stadio passando per viale Michelangelo, piazza Pertini e via Refice e quella in corso di realizzazione tra la stazione e il parco Matusa (via Puccini e via Fontana Unica).

ARRIVA LA TASSA

Secondo stima fornita dal Comune sono quasi un centinaio le situazioni irregolari venute fuori. La tassa sul passo carrabile, denominata Cosap, è quell'imposta che deve essere versata dal contribuente quando si sottrae anche una piccola parte o spazio pubblico a vantaggio del singolo oppure quando si occupano aree private soggette a servitù di pubblico passaggio. Il regolamento comunale prevede che sono tenuti al pagamento del tributo di occupazione di spazi ed aree pubbliche tutti coloro che effettuano, anche se privi di autorizzazione, occupazioni di qualsiasi natura, in modo permanente o temporaneo nelle strade, nei corsi, nelle piazze e, in ogni caso, sui beni appartenenti al demanio ovvero al patrimonio indisponibile del Comune. Il costo annuo è di 35 euro a metro lineare. Ma a Frosinone, evidentemente, non tutti la pagano. Ed ora i lavori alle ciclabili stanno facendo emergere evasori, anche storici, di questa imposta. «Quando si posizionano i cordoli sull'asfalto fanno sapere dal comune i cittadini o i residenti di alcuni immobili scendono dalle proprie abitazioni e ci fanno sapere che dobbiamo lasciare lo spazio sufficiente alla manovra del proprio mezzo perché in quel posto c'è un garage, l'entrata in un parcheggio privato, il passaggio per un'attività commerciale. Poi andiamo a verificare e scopriamo dalle nostre carte che non risulta alcuna richiesta di passo carrabile né tanto meno il pagamento del tributo». Il rischio per questi furbetti è quello ora non solo di iniziare a pagare l'imposta per il passo carrabile ma magari pagare anche per il pregresso. Ma non è tutto: «Con le ciclabili si cambia di fatto lo status della strada - spiegano ancora dal Comune - Per cui ad esempio quelle attività commerciali che erano raso strada e non erano soggette all'imposta ora con l'interruzione della ciclabile per far accedere i propri clienti ai negozi dovranno pagare il passo carrabile».

LAVORI FERMI

In attesa di conoscere l'esito dello studio riguardante la costruenda pista ciclabile di via Puccini e via Fontana Unica, da una settimana si sono fermati anche i lavori della ciclabile di Selva Piana. Ciclabile in parte realizzata in via Portogallo e Corso Francia ma che deve essere completata sul finire di Corso Francia (parallele al Casermone) e su viale Europa. Un fermo cantiere che in questo caso, assicurano dal Comune, non è dovuto ad alcun problema in particolare, ma solo alla reperibilità di materiale da cantiere.

IL SOSTEGNO

Sulla questione pista ciclabile si segnala una nuova presa di posizione della Fiab Frosinone che sposa il progetto del Comune: «La domanda da cui dobbiamo partire è quella se vogliamo una città preda delle auto oppure spazi in cui muoversi in un ambiente più sano. Le polemiche di questi giorni sulle ciclabili devono essere superate da una visione più ampia. Le ciclabili sono solo un tassello del cambiamento che prevede il potenziamento del trasporto pubblico locale e parcheggi di interscambio. Quindi per noi la rivoluzione è oramai partita e non si deve fermare»
Gianpaolo Russo
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