Processo omicidio Morganti: avvocati aggrediti, scatta la solidarietà di tutti i colleghi

Processo omicidio Morganti: avvocati aggrediti, scatta la solidarietà di tutti i colleghi
di Marina Mingarelli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 31 Luglio 2019, 13:44
«Il Direttivo della Camera penale di Frosinone F. Pagliei nel ribadire l'alta funzione difensiva, vòlta a garantire il rispetto dei diritti di tutti i cittadini, funzione imprescindibile nello Stato di diritto, garantita dalla Carta costituzionale, deplora fermamente gli incresciosi episodi verificatisi dopo la lettura della sentenza nel processo per la morte del giovane Emanuele Morganti ed esprime vicinanza e solidarietà ai Colleghi del collegio difensivo, pur nel rispetto del dolore della famiglia Morganti ed, anzi, apprezzandone la dignità e compostezza».
E' questa la nota redatta dalla Camera Penale di Frosinone a seguito dell'increscioso episodio che si è verificato davanti al Palazzo di giustizia subito dopo la lettura della sentenza del processo Morganti dove gli avvocati della difesa sono stati insultati e spintonati da amici e parenti del ragazzo morto il 24 marzo del 2017 davanti al pub «Mirò» di Alatri.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'Ordine degli avvocati di Frosinone che, nella persona del presidente Vincenzo Galassi, ha voluto prendere posizione sui gravi episodi di insulti e minacce ai difensori degli imputati del processo Morganti.
Nel verbale si legge che «Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Frosinone, nel rispetto del dolore per la tragica scomparsa del giovane Emanuele Morganti ed apprezzando la dignità e la compostezza dei suoi familiari , preso atto degli incresciosi episodi di cui sono stati oggetto colleghi del collegio difensivo dopo la lettura della sentenza, esprime vicinanza e solidarietà ai colleghi non essendo tollerabile nessuna forma di aggressione nei confronti di chi esercita una funzione garantita della Costituzione».

I COMMENTI
«Comprendiamo il dolore dei familiari- ha dichiarato l'avvocato Angelo Bucci ( difensore insieme a Massimiliano Carbone degli imputati Mario Castagnacci e Paolo Palmisani per i quali i Pm avevano richiesto 28 e 26 anni si carcere) - ma il processo va letto con le carte in mano. E già dall'inizio doveva subito profilarsi il reato di omicidio preterintenzionale. La Procura ha creato delle aspettative che sono state disattese. Senza considerare che 16 anni, considerando che il massimo della pena per omicidio preterintenzionale è di 18 anni, è stata una condanna elevatissima».
Anche l'avv. Cristhian Alviani che insieme a Bruno Giosuè Naso difendeva Michel Fortuna (l'unico imputato per il quale la procura aveva chiesto l'ergastolo) ha voluto mantenere un profilo basso in tutta questa vicenda. «Sono vicino alla famiglia Morganti e comprendo in pieno il suo dolore. Ma posso affermare con grande sincerità che insieme all'avvocato Naso abbiamo lavorato con onestà senza mai dimenticare l'immane tragedia vissuta dai genitori del giovane Emanuele».

«SITUAZIONE SPIACEVOLE»
L'avvocato Massimiliano Carbone (difensore dei due imputati Mario Castagnacci e Paolo Palmisani) ci tiene invece a sottolineare che «E' stata una situazione spiacevolissima. La sentenza va letta e capita. La famiglia aveva altre aspettative generate dall'impostazione del processo, suffragate da quelle richieste sproporzionate della procura. La disperazione e l'angoscia della famiglia sono comprensibili. Ma va anche detto che durante tutte le udienze nessuno di noi ha sottovalutato la morte di Emanuele e non abbiamo mai perso di vista il fatto che un ragazzo di soli venti anni avesse perso la vita. Nessun risentimento nessun rancore da parte degli avvocati per gli spiacevoli episodi accaduti. Anche se - ha continuato Carbone - una telefonata personale di solidarietà da parte del presidente della Camera Penale ce la saremmo aspettata».
© RIPRODUZIONE RISERVATA