Neonato morto a Sora, omicidio colposo: chiesto il processo per 11 persone

Neonato morto a Sora, omicidio colposo: chiesto il processo per 11 persone
di Vincenzo Caramadre
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 08:36

Attraverso una serie di condotte, negligenti e imprudenti, ritardando il parto avrebbero compromesso il quadro clinico di un neonato, tanto da causarne, in maniere colposa, la morte. Con quest'accusa la procura della repubblica di Cassino ha chiesto il rinvio a giudizio per undici tra medici, ostetrici e infermieri all'epoca dei fatti in servizio all'ospedale Santissima Trinità di Sora. Tutti dovranno difendersi dall'accusa di cooperazione in omicidio colposo.
La vicenda che riguarda il piccolo Francesco (il nome è di pura fantasia) risale al 2020. La madre dopo il normale periodo di gestazione, si reca in ospedale a Sora e il 18 aprile 2020, mette al mondo il piccolo Francesco. Sin da subito, però, il neonato mostra gravi problemi respiratori tanto da farne disporre, dopo alcune ore la degenza al nido del nosocomio sorano, l'immediato trasferimento presso il Policlinico Umberto Primo di Roma.
Qui dopo diverse settimane di ricovero, il 19 giugno 2020, improvvisamente, il piccolo Francesco muore. La causa del decesso, stando alle ipotesi della procura di Cassino, che nella persona del sostituto procuratore Marina Marra ha coordinato le indagini, parla di «lesioni alla nascita, ischemia, insufficienza respiratoria e convulsioni, fino alla morte improvvisa».
I medici e gli altri sanitari, nel dettaglio, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbero ritardato i tempi del parto. Tant'è che le successive indagine si sono svolte proprio su questo aspetto, vale a dire la tempistica del parto e i tracciati eseguiti per monitorare il feto.

LA DENUNCIA

A sporgere denuncia, per l'accertamento della causa di morte, dopo la tragedia i giovani genitori del piccolo Francesco, residenti in un centro del cassinate.

Nel corso delle indagini il Marina pm Marra ha eseguito, su delega alla polizia giudiziaria, l'acquisizione delle cartelle cliniche del neonato, relativamente alla degenza all'ospedale di Sora e a Roma presso l'Umberto Primo. Acquisita, inoltre la relazione medico legale del dottor Di Luigi, che ha eseguito esami di dettaglio sulla nascita del piccolo e la placenta della madre. Questi accertamenti hanno portato il pubblico ministero alla chiusure delle indagini e alla successiva richiesta di rinvio a giudizio.

LE DIFESE

Le difese degli imputati nelle quali tra gli altri compiano gli avvocati Paolo D'Arpino, Renato Rea, Pietro Pomanti, Simone Galluccio, Riccardo Lutrario, Francesco Germani, Federica Lancia e Augusto Casinelli, però, sono pronti a controbattere all'ipotesi di reato che la procura contesta, a seconda delle circostanze individuate, agli undici professionisti coinvolti. Sono state approntate consulenze di medicina legale che verranno depositate dinanzi al Gup del Tribunale di Cassino, dove il 20 ottobre prossimo verrà aperta l'udienza preliminare. Le difese nel dettaglio hanno ricostruito tutti i passaggi per circoscrivere le singole posizioni e scinderle rispetto all'accusa generale per tutti di cooperazione in omicidio colposo.
In quella sede, naturalmente, ci saranno anche i legali della famiglia, indicati come parte lese, e dunque con la facoltà di costituirsi in giudizio. L'Asl di Frosinone, invece, non è stata indicata come parte lesa. Ora con il vaglio degli elementi raccolti dalla procura e che saranno valutati dal Gup, si capirà se ci sarà l'approfondimento dibattimentale o meno.
Vincenzo Caramadre
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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