Omicidio a Suio: Miriam sta meglio, domani interrogatorio all'ospedale Gemelli

I carabinieri della compagnia di Formia hanno ottenuto il permesso dai medici del Policlinico Gemelli di interrogare la 31enne

Omicidio a Suio: Miriam sta meglio, domani interrogatorio all'ospedale Gemelli
di Giuseppe Mallozzi
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Giovedì 16 Marzo 2023, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 10:28

L'inchiesta sull'omicidio di Giovanni Fidaleo, direttore dell'Hotel Nuova Suio di Castelforte ucciso il 7 marzo scorso, potrebbe avere una svolta già domani. I carabinieri della compagnia di Formia hanno ottenuto il permesso dai medici del Policlinico Gemelli di interrogare Miriam Mignano, la 31enne di Castelforte gravemente ferita dall'appuntato Giuseppe Molinaro che uccise il direttore d'albergo sparando con la pistola d'ordinanza. La donna le cui condizioni cliniche sono in netto miglioramento dopo essere stata sottoposta a due delicati interventi chirurgici per i due proiettili che le hanno attinto addome e torace rappresenta l'unica testimone oculare (oltre che vittima) della sparatoria e potrebbe chiarire agli inquirenti quanto avvenuto.

Si cerca di capire se il gesto compiuto da Molinaro sia stato premeditato o se il carabiniere, in servizio presso la stazione di Carinola, fosse andato in quell'hotel per ottenere un chiarimento da Fidaleo circa la donna contesa.

Il racconto di Miriam Mignano sarà vagliato dal sostituto procuratore Chiara D'Orefice e sulla scorta delle sue dichiarazioni il pm inquirente potrebbe riformulare il capo d'imputazione con il relativo reato per Molinaro. Restano in piedi le accuse di omicidio e tentato omicidio, ma non è stata contestata la premeditazione. La verità della 31enne sarà fondamentale per ricostruire l'esatta dinamica della sparatoria, che dovrà essere confrontata anche sul piano prettamente balistico, grazie agli accertamenti dei Ris di Roma e dei carabinieri della compagnia di Formia.

I militari del Maggiore Michele Pascale hanno anche acquisito l'impianto di videosorveglianza dell'albergo, trovato però spento. È stato deciso comunque di verificare l'operatività o meno del dvr della struttura ricettiva anche nei giorni precedenti alla tragedia per escludere categoricamente l'ipotesi negata dall'indagato che Molinaro abbia effettuato appostamenti e sopralluoghi prima di entrare in azione.

Intanto il detenuto ieri ha lasciato il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere dove si trovava ristretto e, dopo il parere favorevole della Procura, è stato trasferito in un ospedale campano in attesa di un intervento chirurgico, che era già stato programmato da tempo. Nella richiesta dei legali del carabiniere originario di Teano, gli avvocati Giampiero Guarriello e Paolo Maria Di Napoli, si sottolineava come le sue condizioni fisiche, senza tale intervento, non sarebbero state compatibili con la detenzione in carcere. Era infatti in licenza per gravi motivi di salute dal 22 febbraio scorso, legati a questa patologia e non a problemi di carattere psichico, visto che era in cura da una psicologa di Teano. Gli avvocati di Molinaro hanno anche presentato un ricorso al Tribunale del Riesame contro l'ordinanza di custodia cautelare.

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