«Me ne vado, anzi no». Marzi ci ripensa e sprona l'opposizione "addormentata"

L'ex sindaco aveva annunciato le dimissioni da consigliere comunale: "È stata un frase di reazione"

«Me ne vado, anzi no». Marzi ci ripensa e sprona l'opposizione "addormentata"
di Gianpaolo Russo
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Sabato 29 Aprile 2023, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 13:00

«In questa aula non mi vedrete più». Così l'ex sindaco Domenico Marzi aveva detto durante l'ultimo Consiglio comunale di giovedì sera intorno alle 20.05 prima di lasciare la sala. Una frase pronunciata dopo che davanti ad una discussione seria sulla mozione inerente il futuro dell'ascensore inclinato, era stato interrotto dal presidente del Consiglio, Massimiliano Tagliaferri, per il termine del tempo a disposizione che ogni consigliere ha per parlare del proprio argomento. Il resto dei consiglieri di opposizione aveva lamentato una eccessiva rigidità da parte del presidente chiedendo che davanti ad argomenti importanti si potesse concedere qualche minuto in più. Per qualcuno questo episodio è stato letto come un pretesto di Marzi per rassegnare le dimissioni da consigliere e far spazio a Stefano Pizzutelli secondo alcuni presunti accordi post elezioni. Ieri però il ripensamento.

«È stata una frase di reazione - spiega Marzi - ad un atteggiamento scomposto da parte del presidente.

Stamattina (ieri) ho ricevuto tantissime telefonate che mi incitavano a continuare. Vorrà dire che resisterò fino a quando ci sarà una forza politica aggregata nel centrosinistra». E Marzi, infatti, non tralascia di tirare qualche "frecciatina" anche ai suoi compagni di viaggio dell'opposizione. «Occorre creare una nuova classe politica e mi auguro che le mie sortite siano da monito. L'obiettivo è creare una squadra compatta che sia alternativa a questo centrodestra».

Quindi torna sull'argomento che ha scatenato la bagarre in aula e cioè la mozione sull'ascensore inclinato dove tutta l'opposizione (fatta eccezione per il socialista Iacovissi che si è astenuto) aveva chiesto all'attuale amministrazione Mastrangeli di cambiare idea sul raddoppio: «Costa troppo e due linee non servono. Meglio riparare il vecchio così come dichiarato possibile dalla Maspero Elevatori con poco più di 136mila euro al posto dei 3,5 milioni che servono per il raddoppio e che potrebbero essere spesi per altro» la sintesi del discorso di Marzi.

La mozione non è passata con la maggioranza di centrodestra che ha fatto quadrato sul percorso intrapreso del raddoppio della linea con i fondi del Pnrr.

E il sindaco Mastrangeli si ritiene soddisfatto: «Quella mozione illustrata da Marzi faceva acqua da tutte le parti - ha dichiarato -. I fondi non servono per aggiustare l'impianto vecchio, ma per realizzarne uno nuovo, moderno, funzionale ed ecosostenibile che consenta insieme al sistema integrato della mobilità di raggiungere i tre punti chiave della città (centro storico, De Matthaeis e stazione) in pochi minuti». In precedenza il Consiglio comunale, nella seduta dedicata alle question time, aveva affrontato altri argomenti in particolare inerenti le opere pubbliche e la manutenzione. Il socialista Iacovissi ha chiesto lumi sulla conclusione dei lavori di via Saragat (variante Casilina sud) cui ha risposto il primo cittadino in persona: «Sull'opera ha affermato Mastrangeli non ci sono ritardi ma stiamo nei tempi previsti dall'appalto.

Nel corso del cantiere abbiamo osservato che quando pioveva i lavori non erano stati fatti in maniera precisa e puntuale in particolare sui drenaggi che servivano per evitare l'allagamento della strada, il fulcro dei fondi inerenti il risanamento idrogeologico». Sempre Iacovissi ha chiesto se era possibile spostare le antenne dal parco di via Mola Vecchia prossimo all'inaugurazione: «Posso essere d'accordo sul profilo estetico ma sotto il profilo dei rischi della salute posso assicurare ha continuato Mastrangeli che gli esami dell'Arpa non hanno rilevato alcun problema anche perché le onde elettromagnetiche si propagano in maniera orizzontale e non interessano la parte sottostante».
 

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