Ingegnere di Fiuggi incarcerato in Costa d'Avorio, il caso si complica: altri mesi d'indagine

Ingegnere di Fiuggi incarcerato in Costa d'Avorio, il caso si complica: altri mesi d'indagine
di Pierfederico Pernarella
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Venerdì 25 Novembre 2022, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 15:02

Mentre la Farnesina accelera per trovare una soluzione, si complica la situazione di Maurizio Cocco, l'ingegnere edile di Fiuggi incarcerato in Costa d'Avorio con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti e riciclaggio. In questi giorni all'avvocato del posto è stata notificata una proroga d'indagine per altri sei mesi. C'è quindi il rischio che la detenzione del ciociaro possa andare ancora per le lunghe. Sono andati per il momento a vuoto anche i tentativi di capire perché alla moglie dell'uomo, la signora Assunta Giorgili, sia stata respinta la richiesta di restituzione del passaporto.

Nel frattempo si è aperto un canale di comunicazione tra il ministero degli Esteri guidato da Antonio Tajani e i familiari della coppia, i due figli, che in Italia sono seguiti dall'avvocato Marco Maietta.

I rapporti tra Italia e Costa d'Avorio sono complicati e l'instabilità politica del paese africano rende difficile individuare degli intermediari credibili. Intanto però il tempo passa e sono già sei mesi che l'ingegnere di Fiuggi si trova in carcere.

Nei giorni scorsi il figlio ha raccontato che il padre sta deperendo a vista d'occhio. Per fortuna si trova in un settore del carcere dove le condizioni sono tutto sommato dignitose. Al cibo e all'acqua però deve pensarci la moglie. Quello che preoccupa è l'incertezza della situazione giudiziaria. L'accusa di narcotraffico, per la quale era stato arrestato a fine maggio, sarebbe caduta. Anche se in questo senso non si può disporre di una documentazione per capire i termini esatti dell'evolversi del procedimento.

L'incriminazione si baserebbe sul fatto che l'uomo, sulla base dell'analisi delle celle telefoniche, si sarebbe trovato nella stessa zona frequentata dai narcotrafficanti ad Abidjan, la città più popolosa della Costa d'Avorio.

Prove deboli, tanto che ora l'autorità giudiziaria ivoriana sta puntando sui rapporti con un imprenditore francese dalle lontane origini ciociare, tale Domenic Amata, anche lui arrestato nell'operazione antidroga. Cocco per quest'ultimo sta realizzando la ristrutturazione di un immobile. I lavori sono stati pagati in minima parte con assegni, la restante più cospicua in contanti. A provarlo, oltre al cantiere, ci sono le fatture e le dichiarazioni rilasciate in banca al momento del deposito. L'imprenditore francese però nega di aver dato questi soldi all'ingegnere di Fiuggi. Forse perché teme che gli si chieda conto della provenienza di quel denaro. Il signor Cocco da settimane attende un confronto all'americana con l'imprenditore francese.

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