Frosinone, due anni senza ascensore: la beffa continua

Frosinone, due anni senza ascensore: la beffa continua
di Gianpaolo Russo
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Mercoledì 22 Marzo 2023, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 10:46

Prima abbandonato, poi devastato, oggi in pieno degrado. È questa la fotografia dell’ascensore inclinato di Frosinone che proprio due anni fa venne chiuso dalla precedente amministrazione Ottaviani a seguito dell’ennesimo guasto tecnico.

Un’opera inaugurata il 21 aprile 2012 dalla giunta Marini che ha funzionato sempre poco e male, dove sono stati spesi centinaia di migliaia di euro per i guasti ripetuti che l’impianto in maniera ricorrente presentava. Una volta i problemi elettrici, poi alle ruote della cabinovia, poi al contrappeso. Il tempo di ripararli, l’ ascensore tornava in funzione e nel giro di qualche mese o settimana di nuovo fermo. Inserito poi nell’ambito dell’appalto per il trasporto pubblico urbano le speranze di vederlo funzionare bene e con regolarità si sono dissolte nel giro di qualche mese. L’azienda Cialone Tour spa aveva impiegato anche del personale per la sua gestione ma l’ennesimo problema tecnico ha portato l’amministrazione comunale a chiudere in maniera provvisoria l’ ascensore. Alcune relazioni tecniche sembrano aver appurato che ci siano difetti strutturali di realizzazione alla basa di questi difetti. Così il tempo provvisorio dura da due, lunghissimi, anni.

Nel frattempo si è aperto un contenzioso a seguito di una nota dell’Anac (l’anticorruzione) tra la stessa amministrazione e la Cialone Tour.

Uno scambio di accuse sulle relative responsabilità in materia di manutenzione straordinaria: da un lato il Comune chiede all’azienda che si è aggiudicata il bando di mettere mano al portafoglio per ripristinarne la funzionalità; dall’altro l’azienda ha ribattuto che la manutenzione straordinaria dell’impianto non le spetta (ma solo quella ordinaria) e che la gestione prevedeva la piena funzionalità dell’impianto stesso. Un braccio di ferro che va avanti oramai da mesi e che ancora non è stato risolto.

ANCHE I VANDALI
In questi due anni poi ne sono successe di tutti i colori. Diverse visite di vandali che hanno devastato la stazione di valle con computer e suppellettili addirittura gettati nel sottostante fiume Cosa, porte divelte, scritte e rottura dei vetri. Tutto quello che si poteva distruggere è stato distrutto. Così ieri la stazione di valle si presentava con delle grate di ferro che di fatto ne impediscono l’entrata, sporcizia ed abbandono totale. Dalle grate si intravede la cabina ferma sui binari di partenza ormai da due anni. Non se la passa meglio la stazione di monte dove le vetrate sono state sporcate con delle scritte a spray e dove le porte di ingresso sono state presumibilmente prese a calci con il vetro in frantumi.

Emblematica poi la targa posta all’ingresso dell’impianto con la dedica all’ex sindaco di Frosinone, Dante Spaziani, primo ideatore di quest’opera dove campeggia la scritta che sa di beffa “Da un sogno alla realtà”. La realtà parla anche di questa targa celebrativa anch’essa vandalizzata con la scritta Acab (acronimo inglese contro le guardie). L’amministrazione comunale che è risultata beneficiaria di alcuni fondi per il trasporto pubblico locale ha emesso un avviso pubblico per la progettazione di una nuova linea che vada a sostituire questa non funzionante. Nessuno azzarda i tempi. Impossibile dire quando verrà realizzata e soprattutto quando la città potrà fruire di questo mezzo di collegamento tra la zona bassa e quella alta. Al momento il sogno resta tale, la realtà è quella di un’opera tristemente abbandonata con buona pace di Dante Spaziani che agli inizi degli anni ‘80 aveva immaginato un esito diverso.

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