Video del delitto sul web, i "veleni" in Comune

Video del delitto sul web, i "veleni" in Comune
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 15 Marzo 2024, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 09:46

 

Praticamente chiusa l'indagine sull'omicidio di Kasmi Kasem, ucciso sabato scorso allo "Shake" di via Aldo Moro, la polizia si trova adesso a gestire quella sul video che riprende la sequenza del delitto finito sul sito di una nota testata giornalistica e poi rimosso. Le immagini che hanno consentito di identificare Mikea Zaka, il 23enne in carcere con l'accusa di omicidio e triplice tentato omicidio, non potevano e non dovevano uscire dal Comune di Frosinone. Il sindaco, Riccardo Mastrangeli, ha immediatamente sporto denuncia e indicato l'uomo del suo staff (il quale si è immediatamente dimesso) che aveva fatto avere il video al sito internet con il quale collabora, ma c'è anche un componente del centro elaborazioni dati dell'ente che rischia.
Le accuse sono pesanti e vanno dalla violazione del segreto istruttorio all'accesso non autorizzato al sistema informatico ovvero al suo uso distorto, fino alla violazione della privacy. Cose con le quali non si scherza, mentre in Comune non si parla d'altro. C'è stata una "leggerezza" di chi aveva accesso a quei dati, sono stati forniti in buona fede o sottratti in qualche modo? Dovrà appurarlo l'indagine.
In ogni caso il fatto che è uscito dal Comune qualcosa che non doveva dice che sono a rischio, di fatto, tutti i cittadini. Chi garantisce che in passato non siano state visionate immagini che solo la magistratura può acquisire? E chi può dare la certezza che, domani, una "fuga" di materiale non possa avvenire ancora?
Riccardo Mastrangeli ha fatto ciò che doveva, ma sa egli stesso che non basta. Stupisce che l'opposizione taccia, sottovalutando la gravità dell'accaduto o ritenendo chiusa la vicenda con le dimissioni. Se non è materia questa per chiedere spiegazioni in consiglio comunale, a tutela di tutta la cittadinanza, cosa deve succedere? Si fanno sentire dalla maggioranza, intanto, i consiglieri Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia, di Forza Italia: «Grottesco e altamente lesivo della reputazione del Comune. Non ci sono altri giri di parole per definire il pasticcio clamoroso della diffusione di immagini - dicono - La vicenda è ancora più grave perché ad essere coinvolti sono stati un soggetto dello staff del sindaco da lui direttamente scelto e una struttura, il Ced, sul cui modus operandi va condotta un'approfondita indagine interna. C'è da capire come l'attività venga controllata e chi abbia accesso alle sale in cui ci sono i terminali nei quali confluiscono le immagini della videosorveglianza». Senza citarla, una stoccata anche all'assessora "sgradita" da tempo, Alessandra Sardellitti.

L'OMICIDIO

Ieri è stato dato l'ultimo saluto a Kasmi Kasem, presso la camera mortuaria dell'ospedale di Frosinone. Familiari e amici si sono ritrovati prima che la salma partisse alla volta dell'Albania. Occhi gonfi di pianto e poca voglia di parlare: «Non è vero quello che è stato scritto - si è limitato a dire sbrigativamente un parente - si alzava tutte le notti per andare a lavorare, non era come lo avete dipinto». Alla ricostruzione del delitto manca solo l'arma che il giovane reo confesso ha detto di aver gettato nel fiume Cosa ma che non è stata ancora trovata. Su altri filoni che potrebbero essere il reale movente, gli accertamenti proseguono, così come i controlli a scopo preventivo da parte della polizia con pattuglie in ogni angolo della città.

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