Isola del Liri, duemila tifosi allo stadio per la festa all’ex bomber

Isola del Liri, duemila tifosi allo stadio per la festa all’ex bomber
di Gianpiero Pizzuti
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Martedì 30 Gennaio 2024, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 09:58

 

Tutto in una sola domenica. Battuta la capolista San Giovanni Incarico, riabbracciato il bomber Claudio Spataro dopo 30 anni e Nazareth di nuovo vivo e festante. Isola Liri riscopre il biancorosso in una giornata di gennaio calda ed assolata, davanti ad un pubblico che non ti aspetti, di quello che solo a guardare la tribuna di vengono i brividi. Tutto questo in una categoria che è in assoluto sarebbe descritta con uno dei gironi dell'inferno di Dante, il punto più basso dove un giocatore non vorrebbe mai precipitare e giocare: la terza categoria. Ma Isola del Liri ha dimostrato che l'amore per la maglia e la passione per i propri colori non ha vincoli, non ha pregiudizi. Un colpo d'occhio che inevitabilmente riporta alla mente quanto in quasi 100 anni di storia calcistica l'Isola Liri ha dato al calcio prima regionale e poi nazionale.
Tutto appartiene al passato, ora un azionariato popolare vorrebbe riaccendere le polveri, tra tante difficoltà e tanti punti interrogativi, ma la sintesi l' ha descritta l'ex tecnico biancorosso Bruno Mizzoni in un post: «Qualsiasi cosa si può fare in due modi. O con i soldi, e qui siamo bravi tutti, o con le capacità, e qui speriamo di essere altrettanto bravi. Per il momento ci accontentiamo di quello che abbiamo costruito e non mi sembra poco».

L'INVITO

I tifosi hanno invitato Claudio Spataro, il bomber palermitano mai dimenticato, che arrivò in città nella stagione 1992-1993 fortemente voluto dal presidente Vittorio Brandolini. Spataro, che oggi vive e lavora a Vicenza, in questi anni ha sempre manifestato sui social l'amore per Isola Liri città e per la squadra, pur essendo stato un girovago del calcio avendo giocato dal nord a sud nella nostra penisola. L'invito era per la giornata della partita di cartello contro la prima in classifica e lui ha preso moglie e figlio ed ha percorso 800 chilometri per non venir meno alla parola data di essere presente allo stadio: «Isola Liri è la mia seconda pelle, non ho mai smesso di amarla il commento di Claudio Spataro L'unico rammarico che qui ho giocato giovanissimo avevo 23 anni quando arrivai appena sposato con mia moglie Lena, troppo presto per metterci le basi. La giovane età mi imponeva di provarci ed ho continuato a girare per l'Italia cercano gloria e fama. Se avessi scoperto Isola del Liri a fine carriera non sarei mai andato via, avrei fatto crescere la mia famiglia qui, questo posto è magico. Mi hanno consegnato una targa ricordo ed omaggiato con un enorme striscione i tifosi ho pianto per un quarto d'ora. La sera mi hanno festeggiato il compleanno a sorpresa in una pizzeria del posto. Un sogno. Resterò sino a mercoledì, voglio godermela questa città e poi mio figlio Gabriele di 8 anni ne aveva solo sentito parlare ora è qui con me». Claudio Spataro ha giocato due anni ad Isola del Liri in serie D. Nella stagione 1992-1993 segnò 16 reti in 24 partite giocate, l'infortunio della clavicola in casa contro il Partinico lo tenne fuori per quasi 10 gare. Nella stagione successiva non ci fu amore con il tecnico Francioni, che spesso lo relegò in panchina, ma Claudio, bomber vero, realizzò 12 reti in 24 partite giocate. L'anno successivo giocò a Marsala dove vinse il campionato ed approdò in C2.

I PROTAGONISTI

Il colpo d'occhio della tribuna del Nazareth gremita ha riacceso animi e speranze: «Lo stadio pieno per seguire con passione una partita che non è stata di "sola" terza categoria, è stata un partita verso il futuro. commenda Andrea Indigeno l'ideatore dell'azionariato popolare - Un progetto che ad agosto è stato avviato con l'iniziativa di pochi e che oggi riscontra la partecipazione di tanti. Un progetto che ha il popolo isolano al centro, che vuole ripartire con per il bene del paese».
E poi c'è lui il tecnico Rocco Alonzi, profilo basso e tanto mestiere, l'allenatore che tutti vorrebbero: «Lavoriamo tra tante difficoltà - il commento del tecnico - ma in questa società l'armonia non manca, il volersi bene è il cardine del nostro gruppo. Il lavoro paga sempre e ce la stiamo mettendo tutta perché qui non conta la categoria conta l'essere rinati e domenica allo stadio mi sono emozionato davanti a tanta gente».
L'Isola Liri calcio è tornata.

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