Facevano il pieno di benzina e fuggivano, due cugini ora dovranno pagare 5mila euro

La coppia era diventata il terrore dei benzina: ad incastrarla le telecamere dopo una serie di furti

Facevano il pieno di benzina e fuggivano, due cugini ora dovranno pagare 5mila euro
di Marina Mingarelli
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Lunedì 20 Febbraio 2023, 10:05

Per lungo tempo due cugini, uno di 34 anni residente a Supino, l'altro di trenta anni di Ceccano, erano diventati il terrore di numerosi benzinai della provincia ciociara. La coppia infatti che andava sempre in giro con una macchina con targa straniera, ogni volta che si fermavano ai distributori di benzina facevano il pieno e poi si defilavano. I fatti risalgono ad agosto dello scorso anno quando invece di pagare 60 euro per il carburante erogato presso il distributore "Repsol" ubicato lungo la via per Casamari, si erano dati alla fuga. Analoga situazione qualche giorno dopo presso il distributore "Eni" sito in località Tomacella a Patrica. In questo caso avevano omesso di pagare 161,67 euro. Ovviamente non potendo tornare dai benzinai che erano già stati derubati, erano costretti di volta in volta a spostarsi nei paesi limitrofi.

Anche il distributore "Ip" ubicato a Ferentino era stato "visitato" dai parenti che erano andati via senza pagare 197,66 euro. Proprio per dare meno nell'occhio di volta in volta cambiavano anche il posto guida. Presso l'area di servizio " La Macchia Est" ad Anagni ubicato lungo l'autostrada con la scusa che un loro amico era rimasto senza benzina si erano fatti riempire alcune taniche che poi erano state posizionate all'interno di un furgone di proprietà di alcuni loro amici. Con la loro complicità erano riusciti a trafugare 598 euro di benzina. Subito dopo erano scappati ingranando la marcia. Ma non è tutto: i due sono stati anche accusati di aver alloggiato in una pensione a Patrica e di non aver saldato il conto, circa 360 euro. La coppia subito dopo aver mangiato si era allontanata di soppiatto facendo perdere le proprie tracce.

Grazie alle telecamere installate all'interno delle piazzole di servizio e quelle installate davanti alla pensione, gli investigatori sono riusciti a dare un nome ed un volto ai due cugini che sono stati accusati di insolvenza fraudolente. A conclusione delle indagini sono finiti entrambi sotto processo. Nei giorni scorsi i due imputati sono stati condannati a 2.625 euro ciascuno. I due va detto rischiavano tre mesi di carcere. La pena è stata poi commutata con una multa.
 

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