Villa comunale di Cassino tra giochi rotti e sporcizia, le mamme: «Un parco di serie B»

Villa comunale di Cassino tra giochi rotti e sporcizia, le mamme: «Un parco di serie B»
di Alberto Simone
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Domenica 20 Marzo 2022, 10:46

È il polmone verde della città. Il fiore all'occhiello del centro abitato ai piedi dell'Abbazia di Montecassino. O almeno: lo era. Lo è stato. A lungo. Da molti anni, troppi, forse, la villa comunale di Cassino è però in stato di abbandono.

Basta l'entrata principale su Corso della Repubblica per dare l'idea dell'interno: un cartello con gli orari di apertura ormai datato e in più parti rovinato, una ringhiera arrugginita. Una volta dentro, le cose non vanno meglio. Anzi. Dieci anni fa il parco venne dedicato alla memoria di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli uomini della Polizia di Stato caduti insieme a loro. Ogni viale del parco era, è intitolato, a uno degli agenti della scorta: l'incuria, il passare del tempo, ha in molti casi fatto cancellare quei nomi sulle targhe.

Chi non ricorda quella inaugurazione, non sa neanche che la villa comunale è intitolata a Falcone e Borsellino e ai loro angeli custodi. Ma quello che più fa salire la rabbia alle famiglie, che, numerose, continuano comunque ad affollare la villa soprattutto adesso che si riaffaccia la primavera, è lo stato dei giochi dei bambini: arrugginiti, rotti, divelti, pericolosi. Un degrado che stride con la maestosità del parco dove si incontrano i due fiumi che attraversano la Città.

In quelle acque si specchia la Rocca Janula ed è ben visibile il Sacro Monte. Proprio per questo negli anni scorsi si era pensato di trasformare la villa comunale nella stazione di partenza della funivia per salire al Monastero.

IL PROGETTO

Non solo chiacchiere: sulla scrivania dell'allora sindaco Giuseppe Golini Petrarcone (2011-2016) arrivò la proposta della Marmolada, azienda specializzata nel settore. I rendering del progetto occuparono per alcuni anni le pagine dei giornali: di quel progetto non se n'è mai fatto nulla. Veti incrociati e battaglie politiche, unitamente al niet dei monaci dell'Abbazia contrari alla chiusura al traffico veicolare della strada che porta al Monastero (condizione posta dalla società che aveva proposto il progetto) hanno fatto naufragare la trasformazione tanto attesa. Intanto la villa comunale, che aspettava la grande riqualificazione, iniziava a cadere nel degrado, nell'incuria.

Tra gli anni 2016 e 2019, l'amministrazione di Carlo Maria D'Alessandro allo stesso modo nulla ha fatto per intervenire sul degrado perchè voleva riqualificare il parco in maniera strutturale affidandolo a terzi per la gestione: il bando è però andato deserto più volte. Poi quell'amministrazione terminò il mandato anzitempo. Intanto, i giochi interni alla villa, continuavano a perdere pezzi, ad invecchiare, a imbruttirsi.

PROBLEMI SICUREZZA

«Non è una questione solo di estetica - spiegano due signore sedute su una panchina per la pausa pranzo - è una questione di sicurezza: se un bambino si fa male su questi giochi tutti arrugginiti rischia davvero di avere brutte conseguenze. Hanno messo alcuni giochi nuovi. Era forse il caso, almeno per l'area che riguarda i bimbi, di sostituire tutti questi scivoli obsoleti e pericolosi, senza pensare solo ai progetti faraonici». Ancora. «La verità - gli fanno eco altre mamme - è che i giochi nuovi li hanno comprati solo per il parco Baden Powell, la villa la stanno lasciando morire. Guardate che schifo quest'erba non curata, questi rifiuti gettati a terra».

Già, non è un bel vedere: difficile dare torto alle lamentele. Il polmone verde della città è oggettivamente meno curato rispetto al nuovo parco - Il Baden Powell, appunto - inaugurato alcuni anni fa in un'altra zona della città.

L'attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Salera spiega che questa volta la riqualificazione è vicina, si concretizzerà a breve: da pochi mesi il Comune si è infatti aggiudicato un finanziamento di 2,2 milioni di euro che prevede il rifacimento dell'area giochi, ponti, illuminazione, struttura abbandonata e percorso ciclo-pedonale di collegamento con l'Historiale.

Sarà la volta buona? «Ce lo auguriamo davvero - spiegano gli eterni innamorati della villa comunale - e ci auguriamo anche che venga gestita e curata come merita, non come oggi dove, se va bene, passano ogni tanto gli operai del Comune a tagliare l'erba e, non di rado, la sera dimenticano di chiudere la struttura».
 

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