Davide Pacifici morto in carcere a 43 anni, indagati 5 medici: «Doveva essere portato subito in ospedale».

L'uomo in prigione per stalking, i telegrammi drammatici con i genitori poco prima di morire

Davide Pacifici morto in carcere a 43 anni, indagati 5 medici: «Doveva essere portato subito in ospedale».
di Marina Mingarelli
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Domenica 29 Ottobre 2023, 07:11 - Ultimo aggiornamento: 07:12

Detenuto morto in circostanze sospette, cinque medici del carcere sono stati iscritti sul registro degli indagati per l'ipotesi di reato di omicidio colposo. La vicenda risale al 12 dicembre del 2020, quando Davide Pacifici, 43 anni residente a Frosinone viene arrestato per il reato di stalking. Il 15 dicembre l'uomo comincia ad avere disturbi respiratori. Successivamente però la situazione peggiora, le gambe si erano gonfiate ed avevano assunto un colore violaceo. Poi aveva cominciato ad avere anche delle perdite di snague dalla bocca. Ed arriviamo al 22 dicembre quando i genitori riescono finalmente ad andarlo a trovare in carcere. Il figlio li supplica di aiutarlo perché sta molto male. Anche se attraverso il vetro (all'epoca c'era il Covid) la madre intuisce la gravità della situazione. Davide aveva i piedi talmente gonfi che non riusciva ad indossare le scarpe. Quando la donna chiede una visita per il figlio viene rassicurata: il detenuto, le dicono, viene monitorato da sette medici della struttura.

IL RICOVERO

Alle ore 12 del 24 dicembre l'uomo viene trasportato in ospedale in condizioni disperate.

Il 43enne morirà 40 minuti dopo dal ricovero Dall'autopsia emerge che Davide sarebbe morto per un arresto cardiocircolatorio. Secondo il magistrato inquirente non c'erano elementi per addossare la responsabilità ai medici, tant'è che chiede l'archiviazione. Ma l'avvocato Giuseppe Lo Vecchio, che rappresenta i familiari del deceduto, ha presentato opposizione. A questo punto la procura ha iscritto sul registro degli indagati cinque medici che nei giorni precedenti al decesso avevano monitorato il paziente.

Il consulente di parte dottor Alfonso Finzi, specialista in cardiologia a differenza dei tecnici del pm che hanno sostenuto che era impossibile sospettare il decesso per una complicanza imprevedibile e imprevenibile, ossia un infarto miocardico, ha invece dimostrato che la morte è stata ascrivibile ad uno scompenso cardiaco giunto nella fase finale, "nella totale inerzia- scrive Finzi nella sua perizia- dei sanitari responsabili». Secondo lo specialista se Davide Pacifici fosse stato ricoverato in ospedale ai primi sintomi, con un intervento chirurgico avrebbe potuto salvarsi.

IL TELEGRAMMA

Singolare è che il giorno del decesso alle 12:19 praticamente venti minuti prima che l'uomo spirasse il padre gli aveva inviato un telegramma scrivendogli queste parole: «Caro figlio Davide, fai subito richiesta urgente per andare in infermeria o all'ospedale. Insisti per chiamare il medico all'interno, fai richiesta urgente figlio mio, appena abbiamo le possibilità di tornare di portiamo le scarpe numero 46 così puoi indossarle che hai i piedi gonfi. Tanti auguri di Buon Natale, ti vogliamo bene, Mamma e papà».

Quel telegramma purtroppo Davide non lo leggerà mai. Ma è altrettanto singolare che proprio il giorno dei suoi funerali ai genitori arriva una lettera che il figlio aveva scritto datata 15 dicembre. Nella missiva, che è stata poi ammessa nelle prove, l'uomo dice ai genitori che le sue condizioni di salute si erano aggravate e che non veniva curato adeguatamente , né aveva mai ricevuto assistenza infermieristica. «Vi prego- aveva scritto- portatemi qualche medicina perché non riesco a dormire. Ogni volta che mi stendo mi manca il respiro». Parole che non lasciavano ombra di dubbio sul suo stato di salute. Il grande rammarico di mamma Assunta e di papà Marco è stato quello di non poter abbracciare il figlio per l'ultima volta.

 

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