Ancora è prematuro per parlare di una terza ondata Covid e nessuno ovviamente se l’augura, ma i segnali di un peggioramento della situazione purtroppo non mancano. «Sì, una maggiore pressione sugli ospedali ce l’aspettiamo», ammette il direttore generale della Asl di Frosinone, Pierpaola D’Alessandro.
I numeri del bollettino di ieri continuano a dare un andamento tutto sommato stabile. Su 1.216 tamponi eseguiti nella giornata di giovedì, i positivi sono stati 127.
Nel dettaglio questi i contagi nei Comuni: Cassino 28, Cervaro 12, Sora 21, Ferentino 8, Pontecorvo 6, Alatri 5, San Vittore del Lazio 5, Arpino 4, Piedimonte San Germano 4, Roccasecca 4.
I numeri dei bollettini quotidiani danno una visione parziale dell’andamento dell’epidemia. Non lasciano spazio ad equivoci invece i dati che arrivano dagli ospedali. E questi dicono che da un paio di giorni stanno arrivano sempre più positivi conclamati. Una situazione molto simile a quella che aveva preceduto la seconda ondata che ha caratterizzato il trascorso autunno. A differenza di allora, però, oggi la rete ospedaliera, con il piano di riorganizzazione di novembre, è già pronta per fare fronte all’eventuale aumento degli accessi.
In questi giorni l’azienda sanitaria ha perfezionato l’acquisto di nuove apparecchiature per completare l’allestimento dei posti letto e sostituire quelle obsolete negli ospedali Covid, lo “Spaziani” di Frosinone e il “Santa Scolastica” di Cassino: 28 letti per la terapia sub-intensiva, 8 per quella intensiva, monitor per controllo dei parametri nel terapie intensive e sub intensive, 705 caschi Cpap (quelli per la respirazione).
Il timore, insomma, è che possa crescere di nuovo la richiesta di ricoveri: «Abbiamo avuto un aumento nella settimana di Natale, mentre al momento non abbiamo registrato un impatto per il Capodanno – spiega ancora la D’Alessandro - Buona parte dei contagi riguarda focolai familiari, soprattutto nell’area sud della provincia. I posti letto sono pieni, quindi temiamo che nei prossimi giorni il Pronto soccorso e altri reparti possano andare sotto pressione. I caschi di Cpap sono stati acquistati per agire d’anticipo e cercare di evitare che ci sia una necessità troppo alta di terapie intensive».
In questi giorni è stata riaperta anche la tecnostruttura con 18 posti letto (che finora non è stato necessario utilizzare) realizzata a fine novembre all’esterno del Pronto soccorso dello “Spaziani” di Frosinone per le attività di pre-triage.