La musica e le tradizioni popolari erano le sue grandi passioni. Ma nella sua testa non erano finalizzate a se stesse. Non si esaurivano nelle suggestive rassegne estive che da oltre quarant’anni fanno di Atina la capitale del folklore. Uno dei suoi sogni, infatti, era quello di vedere un giorno un mondo migliore, senza barriere. Ed era convinto che la valorizzazione di usi, canti e balli delle comunità sparse nel mondo fosse un buon viatico per promuovere la fratellanza e l’integrazione. Un impegno e una speranza condivisi perfino dal Consiglio d’Europa, che nel 1989 ha concesso ad Atina, la città dove abitava, un diploma d’onore per il contributo dato alla pace e all’Unione europea attraverso il folk. Fu una grande soddisfazione per lui e i suoi collaboratori. Gli stessi che d’ora in avanti dovranno proseguire da soli mantenendo vivo il ricordo del padre ispiratore. Si è spento l’altra notte, infatti, Luciano Sarda, presidente del gruppo folk “Valle di Comino”. Aveva 68 anni. Da qualche tempo era in pensione dopo aver lavorato nell’Apt, l’associazione provinciale di promozione turistica. Già cavaliere della Repubblica, nel 2017 era stato nominato ufficiale. Ne andava fiero. La notizia della sua scomparsa ha lasciato sgomenta la cittadina e l’intera Valle, suscitando dolore e profonda commozione. Una vita spesa tra famiglia e lavoro, nel mezzo il grande attaccamento alle usanze della sua terra e non solo.
LA NASCITA DELLA RASSEGNA E I SUCCESSI
Con lui alla fine degli anni ‘80 è nato il festival internazionale del folklore di Atina, organizzato in collaborazione con l’associazione culturale “Ciociaria” presieduta da Roberto Pesce. Oltre quarant’anni di successi, tanto che ad Atina si sono esibite formazioni di ballerini e musicisti provenienti da tutti i continenti, dall’America all’Asia, portando sul palco danze, canzoni, ritmi e costumi tipici.
Luciano Sarda seguiva con attenzione tutto ciò che accadeva sul territorio e non esitava a farsi portavoce delle istanze dei cittadini. Già due anni prima della tragedia del bus sulla superstrada Sora-Cassino aveva messo in piedi il “comitato per l’Atina-Cassino” per lamentare la pericolosità di quell’arteria. Se ne va un personaggio benvoluto, stimato, sempre foriero di idee, che si batteva per Atina e la Val di Comino tutelandone e tramandandone le tradizioni. Ora lascia una realtà ben radicata, con il folk che coinvolge una cinquantina di appassionati tra grandi e piccoli. I funerali si terranno oggi, alle 14.30, nella chiesa di Rosanisco. Il sindaco Adolfo Valente lo ricorda così: «Ha contribuito in modo fondamentale a far conoscere Atina e le sue eccellenze nel mondo. Il suo nome resterà scolpito nella nostra storia».