Omicidio di Thomas: chiesta la scarcerazione dei Toson, il riesame si riserva la decisione

I difensori hanno sottolineato alcune incongruenze relative alle immagini contenute nell'ordinanza di custodia e alle testimonianze

Omicidio di Thomas: chiesta la scarcerazione dei Toson, il riesame si riserva la decisione
di Giovanni Del Giaccio
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Mercoledì 2 Agosto 2023, 07:42

Si conoscerà tra oggi e venerdì l'esito del ricorso al tribunale del riesame presentato dagli avvocati di Roberto e Mattia Toson. Padre e figlio sono in carcere dal 18 luglio, accusati dell'omicidio di Thomas Bricca. Il ragazzo è stato raggiunto da un colpo di pistola alla testa ad Alatri il 30 gennaio ed è morto due giorni dopo al San Camillo di Roma. Ieri c'è stata la discussione del ricorso con il quale gli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia chiedono la scarcerazione dei loro assistiti.

I difensori hanno sottolineato alcune incongruenze relative alle immagini contenute nell'ordinanza di custodia e alle testimonianze che in alcuni passaggi sarebbero contraddittorie. Sottolineata, inoltre, la mancanza di esigenze cautelari: i Toson non si sono mai mossi da Alatri dopo il delitto e non hanno cercato di "intimidire" i testimoni se si esclude un tentativo di Mattia con la ex fidanzata, attraverso delle chat.
Dal canto suo la Procura ha ribadito che gli elementi indiziari sono concordanti e che i due si sono spesso contraddetti, in particolare fornendo alibi smentiti da più testimoni. A questo si aggiunga che i riscontri tra gli abiti indossati da Mattia e le riprese delle telecamere combaciano, mentre in caserma i genitori di Roberto e nonni di Mattia hanno delineato un quadro esauriente. Della serie che si mettevano spesso in mezzo ai guai («stanno sempre a fa a pizze») e mimando il gesto della pistola la nonna dice «è stato Mattia».
Poi ci sono le ricostruzioni della ex fidanzata del giovane e del titolare di un autolavaggio che vanno nell'identica direzione ovvero della "vendetta" per le risse dei giorni precedenti.
Elementi che secondo la difesa non sono comunque sufficienti, soprattutto in assenza dell'arma ma anche dello scooter con il quale padre e figlio sarebbero arrivati al "Girone" quella sera. Roberto Toson ha detto di non averne mai avuto uno, ma anche in questo caso i testimoni lo smentiscono. Insomma, siamo di fronte a indizi che per la Procura sono sufficienti, mentre per i difensori non bastano a giustificare l'arresto e coinvolgere i due. La parola adesso al tribunale del riesame che valuterà le carte prodotte dalle parti e deciderà se padre e figlio resteranno nel carcere di Civitavecchia, potranno andare ai domiciliari oppure tornare in libertà.
 

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