Cassino, cittadinanza onoraria e asilo nido intitolato all' on. Rossi che nel dopoguerra salvò migliaia di bambini

Consiglio comunale di Cassino
di Domenico Tortolano
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Mercoledì 30 Settembre 2020, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 10:09
Un oblio durato 76 anni, sia dal comune di Cassino che da quello di Codevilla in provincia di Pavia. Vittima della «dimenticanza», come l’hanno definita i sindaci dei due comuni, una donna coraggiosa e lungimirante, Maria Maddalena Rossi, nata a Codevilla, che nel dopoguerra, tra il 1945 e il 946, fu a capo dell’associazione governativa “Pro bimbi di Cassino”.

Fu lei a organizzare i cosiddetti «treni della felicità» che trasportarono circa quattromila bambini e bambine di Cassino e del cassinate al Nord. I treni partivano dalla stazione di Cassino o da Roma e scaricavano i bambini, orfani, malfamati ed anche malati, nei comuni del nord, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Dopo alcuni anni ricominciarono a ritornare, altri rimasero in quelle famiglie generose.

Tra questi Diego De Luca, di Atina, 82 anni, che all’età di 7 anni fu ospite di una famiglia di Lugo di Romagna dove poi rimase e lavorò. E’ stato anche sindaco di un comune milanese ed oggi vive con la famiglia ad Asiago.

Ha ricordato, emozionato, ieri sera, del lungo e massacrante viaggio in treno da Roma a Faenza dove c’erano delle famiglie ad attendere i bambini di Cassino con appeso al collo un cartoncino con il nome e la città. Su quel treno con lui c’erano anche un altro fratello ed una sorellina che furono prese da altre famiglie.

E ieri il consiglio comunale di Cassino, presenti il sindaco di Codevilla Marco Capiaggi con una consigliera comunale e l’on. Romana Bianchi Beretta, già deputata al Parlamento nella circoscrizione di Pavia per ben quattro legislature, il presidente del consiglio regionale del Lazio Mauro Buschini oltre ai primi cittadini di diversi comuni del cassinate, ha conferito la cittadinanza onoraria alla memoria all’onorevole Rossi per il suo impegno a favore dell’infanzia.

Successivamente è stata scoperta una targa all’ingresso dell’asilo di via Alfieri intitolato a lei. «L’onorevole Rossi - ha detto il sindaco Enzo Salera - ha scritto una bella storia di umana e fraterna solidarietà. Oggi, con tale iniziativa, la nostra città, decorata di medaglia d’oro al valor militare, mentre idealmente chiede scusa per una imperdonabile “”dimenticanza”” all’on. Maria Maddalena Rossi, intende porre un riparo, sia pur tardivo, ad una omissione di cui facciamo ammenda. A Lei, cui tanto devono i bambini dell’immediato dopoguerra di questa città, abbiamo deciso anche di intitolare l’asilo».

Ed ancora: «L’on. Rossi è stata una personalità che ha contribuito a scrivere una delle più belle pagine di storia del nostro amato Paese».

La ricostruzione storica di quegli eventi è stata fatta dal prof. Gaetano De Angelis Curtis. Dopo il saluto del presidente del consiglio Barbara Di Rollo anche il sindaco di Codevilla Capiaggi ha fatto ammenda della dimenticanza della concittadina.

Nata nel 1906 nel piccolo comune di appena mille abitanti nel pavese e morta nel 1995 lasciò al suo comune una ricca collezione di opere d’arte. E solo da poco, ha detto il sindaco, è stato intitolato a lei il museo d’arte ed una strada. L’on. Rossi nel dopoguerra veniva spesso a Cassino distrutta dalla guerra «camminando nel fango accanto al primo sindaco della città Gaetano Di Biasio per conoscere da vicino i problemi e si adoperò per fare arrivare i contributi per la ricostruzione».

A far conoscere l’attività dell’on. Rossi è stato il libro di Francesco Di Giorgio: “Il dopoguerra nel Lazio meridionale, i bimbi di Cassino e Maria Maddalena Rossi, madre della Repubblica italiana”, che è stato presentato ieri sera con la partecipazione dei dirigenti di Cgil e Fiom.
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