Bambino travolto e ucciso dal trattore a Sgurgola, i tre amichetti salvi per miracolo. C'è un indagato

Il podere agricolo in cui è avvenuta la tragedia
di Emilano Papillo
5 Minuti di Lettura
Domenica 11 Ottobre 2020, 07:00

L’intera comunità di Sgurgola è sotto shock, la morte di Mario Graziani, 9 anni, travolto da un trattore in una casa di campagna, ha lasciato tutti sgomenti. Un dolore che sarà difficile dimenticare. Ma il bilancio dell’incidente poteva essere ancora più drammatico. Poteva trasformarsi in una strage. Insieme a Mario c’erano altri tre bambini che solo per una manciata di secondi sono riusciti a mettersi in salvo.
L’autorità giudiziaria si è messa in moto per capire come sia avvenuto l’incidente. 
Il pubblico ministero Barbara Trotta ha iscritto sul registro degli indagati l’imprenditore agricolo proprietario del trattore, di 48 anni, difeso dall’avvocato Nicola Ottaviani. Lunedì, alle 14, verrà conferito l’incarico al medico legale. Sarà quest’ultimo a decidere se sia necessario eseguire l’autopsia oppure possa bastare l’esame esterno. 

La ricostruzione

L’incidente si è verificato venerdì poco dopo le 16, in un casa di campagna, in via Calanzio. Mario con altri tre bambini, figli di amici di famiglia, si trovava sotto un porticato a fare compiti. In quel momento, nella casa confinante, hanno fatto rientro un paio di trattori con i rimorchi carica di erba da fieno per gli animali. Il conducente del trattore, l’imprenditore agricolo indagato, lo ha spento, ma sembra che il mezzo sia rimasto rombante.

Forse si stava spegnendo. Forse qualcosa non ha funzionato nello spegnimento. L’uomo ha riferito di aver tirato i freni a mano sia del trattore che del rimorchio. Ad un certo punto il mezzo agricolo si è mosso, un piccola discesa del terreno, di 15-20 metri, e il peso (circa 120 quintali) gli hanno fatto prendere velocità. 

L’agricoltore e gli altri presenti si sono accorti di quello che stava accadendo, hanno urlato, hanno cercato di risalire sul trattore, ma è stato inutile. Il mezzo, ormai senza controllo, ha sfondato la recinzione dell’abitazione confinante, sotto al cui portico Mario e gli amichetti stavano facendo i compiti. La recinzione era coperta da un telo ombreggiante, per cui i bambini si sono accorti che il trattore stava andando verso di loro soltanto quando hanno sentito il fragore dell’urto. A quel punto gli amichetti sono riusciti ad allontanarsi dal punto dell’impatto, Mario no, si è mosso in ritardo, troppo tardi per evitare di essere travolto dal pesantissimo mezzo. Un impatto che non gli ha lasciato scampo, il piccolo è morto sul colpo ed inutili sono stati i soccorsi dei sanitari del 118 accorsi sul posto che avevano anche allertato una eliambulanza.

Le indagini sono condotte dai carabinieri con l’ausilio degli ispettori del servizio prevenzione Asl sui luoghi di lavoro, in agricoltura guidati da Luca Gasbarra.

I funerali potranno essere svolti soltanto quando ci sarà il nulla osta dell’autorità giudiziaria. Domani alle 14 verrà conferito l’incarico al medico legale.

Il nodo dei funerali 

I funerali, con tutta probabilità non potranno essere celebrati prima di mercoledì. Il sindaco Antonio Corsi ha annunciato che per quel giorno verrà proclamato il lutto cittadino. Come se non bastasse, ora c’è anche il problema dell’emergenza Covid.

«Voglio esprimere la vicinanza ed il cordoglio mio, dell’amministrazione e della comunità alla famiglia di Mario - dichiara il sindaco - Lo conoscevo bene. Con la sua famiglia siamo vicini di casa. Il papà è molto conosciuto in paese essendo stato il bidello della scuola. Io vorrei far celebrare i funerali al campo sportivo, ma ci sono forti dubbi della Prefettura che vuole assolutamente evitare assembramenti. Ma la scuola deve partecipare. Quello che mi sento di dire è che Mario deve essere preso da esempio per le generazioni giovani di oggi e quelle future. Ha rinunciato ad una passeggiata con i suoi amici di scuola per studiare. Un grande esempio di vita ad appena 9 anni. Sarebbe bello intitolargli un’aula della scuola ma dovranno passare almeno 10 anni dalla morte».

Il ricordo della maestra: «L'ho visto crescere»

Chi conosceva benissimo Mario Graziani è la maestra Diana Pesoli. «È vero Mario venerdì’ aveva rifiutato la passeggiata con la scuola per stare in compagnia di amici di famiglia, non compagni di classe. La cosa onestamente mi ha un po’ sorpreso in quanto ha sempre partecipato alle iniziative della scuola. Oltre ad averlo come alunno dalla prima elementare, lo conoscevo anche al di fuori della scuola. Gli insegnavo basket. A scuola era bravissimo, amava studiare, ma quello che più mi sorprendeva di lui era la sua bontà. Sempre disponibile con tutti, tanto che proprio venerdì mattina lo avevo ringraziato per il suo grande cuore - spiega la maestra - Ad agosto aveva compiuto 9 anni ed avevamo festeggiato insieme il suo compleanno al campo sportivo. Ha partecipato ai campi estivi a luglio ed agosto organizzati da me e mio figlio. Un ragazzo solare, splendido. Venerdì ho avuto il compito di comunicare ai compagni di classe la notizia della tragedia. Sono tutti scoppiati a piangere ed in serata li ho radunati in una casa per parlare della morte e della vita che a volte purtroppo ci fa vivere tragedie. Da lunedì non sarà più come prima e quel banco resterà vuoto. Cercheremo di riempirlo con il sorriso e la bontà di Mario, un piccolo angelo».

Per il giorno dei funerali la famiglia non vuole fiori ma opere di bene in memoria di Mario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA