Circonvenzione di incapace. Questo il reato che ha portato sotto processo una badante di 42 anni residente a Ceccano.
La donna è stata accusata di aver approfittato del suo datore di lavoro, un anziano di 83 anni affetto da una infermità mentale correlata all'età avanzata, per entrare in possesso in comodato d'uso, di una casa di sua proprietà.
I fatti risalgono a qualche tempo fa quando la donna, originaria della Bulgaria aveva preso servizio presso la casa del pensionato.
Da quando era riuscita ad ottenere quella casa la sua vita era cambiata. Con lo stipendio che prendeva era riuscita anche ad acquistare una vettura nuova. Il pensionato pur di vederla felice non badava a spese. Ma l'acquisto di quella macchina e quel cambio di abbigliamento molto più curato e soprattutto costoso, non erano passati inosservati ai familiari che avevano cominciato ad insospettirsi.
Da qui avevano iniziato a controllare i conti correnti del loro congiunto. E proprio da questi accertamenti era emerso che l'anziano, a cadenza settimanale, prelevava ingenti somme di denaro. Cosa della quale non aveva saputo dare spiegazioni. Per non parlare di quell'appartamento che l'uomo aveva consegnato alla badante senza percepire un euro. Quando i figli hanno saputo che aveva dato la possibilità alla governante di poter avere un alloggio gratis senza pagare l'affitto, erano andati su tutte le furie. La donna, a loro dire, stava dilapidando tutto il patrimonio del genitore. Così tramite l'avvocato Luca Solli hanno fatto scattare la denuncia per circonvenzione di incapace. La badante che nel frattempo è stata licenziata ma vive ancora in quella casa. Anche per questa vicenda c'è un procedimento in corso.