Cassino, avvocato picchiato in strada, arriva solidarietà dal prefetto Liguori

Roberto Angelosanto: "Grazie a tutti, il dolore fisico e psicologico che mi ha investito dopo l'aggressione è stato attenuato dalla valanga di messaggi e chiamate"

L'avvocato Angelosanto
di Vincenzo Caramadre
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Venerdì 1 Marzo 2024, 06:51

Indignazione e valanga di solidarietà all'avvocato Roberto Angelosanto, anche all'indomani della selvaggia aggressione subita mercoledì scorso al centro di Cassino da un uomo, controparte, in una proceduta esecutiva con relativo sfratto. Ad intervenire, nella mattinata di ieri, è stato anche il prefetto di Frosinone con una telefonata al noto avvocato che è anche sindaco di Sant'Elia Fiumerapido.

«Ho ricevuto la chiamata di sue eccellenza il prefetto Liguori, mi ha espresso la vicinanza umana e istituzionale dopo l'aggressione che ho subito, ne sono molto felice», racconta l'avvocato Angelosanto. Alla chiamata del rappresentante del Governo sul territorio erano preceduti messaggi e chiamate di colleghi, amici e rappresentanti delle varie amministrazioni locali. «Il dolore fisico e psicologico che mi ha investito dopo l'aggressione è stato attenuato dalla valanga di messaggi e chiamate, devono ringraziare tutti i colleghi del Foro di Cassino, ma anche di altri Fori, che si sono preoccupati del mio stato di salute, grazie ai colleghi sindaci che mi hanno espresso la loro vicinanza e grazie ai tanti cittadini di Sant'Elia che si sono stretti alla mia famiglia in questo momento», ha spiegato il sindaco.

LA QUERELA

Ieri mattina, come preannunciato, tramite la stazione dei carabinieri di Sant'Elia ha inoltrato denuncia-querela nei confronti dell'uomo riconosciuto quale aggressore. «Ho presentato querela, non mi faccio certamente intimidire da quanto accaduto: vado avanti nell'assistenza legale al mio cliente. Il diritto alla difese è riconosciuto dalla nostra Costituzione e l'attacco alla funzione dell'avvocato non può e non deve far venire meno questo sacrosanto diritto», ha concluso Angelosanto.
Nel frattempo anche il Consiglio Nazionale Forense ha manifestato la più «ferma condanna» per la vile aggressione subita dall'avvocato Angelosanto, il quale stava svolgendo il proprio mandato professionale.
Il Consiglio Nazionale forense ha parlato di «deriva sociale e culturale preoccupante, associando l'avvocato al proprio assistito». Poi è stato aggiunto: «Si tratta non solo di una grave minaccia alla sicurezza personale del collega coinvolto, ma anche all'integrità del ruolo sociale e costituzionale di tutti gli avvocati». Anche la camera penale di Cassino ha stigmatizzato l'accaduto. «La funzione dell'Avvocato è sacra ed intoccabile anche quando si difende il reo confesso del più terribile dei delitti. Ne vale l'esistenza del nostro sistema democratico e la piena attuazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Piena solidarietà all'avvocato Roberto Angelosanto per la vile aggressione», sono state le parole del presidente Gianluca Giannichedda. L'aggressione dell'altro giorno ha portato alla luce un grave fenomeno legato a una sorta di ostilità territoriale, divenuto quasi malcostume, di scagliarsi contro gli avvocati "colpevoli" di fare il proprio lavoro.

L'OMICIDIO

Alla mente di molti, in queste ore, è tornata l'omicidio di Massimo Pallini, avvocato assassinato nel suo studio il 27 ottobre 2010. Ad ucciderlo un uomo di 62 anni per una reazione dopo aver perso i suoi beni immobili all'asta. Acquistò una pistola Glock e fece irruzione nel suo studio di via Cimarosa e sparò nonostante le persone in sala d'aspetto. Qualche anno fa ad un altro legale della Valcomino venne incendiata l'auto nei pressi della sua abitazione. Mentre a San Giorgio a Liri una nota penalista aveva subito il danneggiamento dell'auto. Nell'ultimo anno ci sono stati, poi gravi episodi, di aggressioni verbali che hanno visto protagoniste, loro malgrado, due donne che svolgono la professione di avvocato. Le quali al termine delle udienze hanno dovuto sopportare insulti e minacce. Hanno denunciato.
 

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