Frosinone e la prima di A, assalto d'auto allo stadio: sosta selvaggia e ingorghi

Frosinone e la prima di A, assalto d'auto allo stadio: sosta selvaggia e ingorghi
di Marina Testa
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Domenica 20 Agosto 2023, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 11:50

Una Frosinone straripante di auto e persone. Le ore precedenti la prima partita con il Napoli sono state un banco di prova per la città capoluogo che quest'anno dovrà ospitare gli incontri del campionato di serie A. Già avvezza alle ondate della tifoseria, questa volta però l'affluenza è stata paragonabile ad uno tsunami che ha sommerso le strade attorno allo stadio "Benito Stirpe".

L'onda anomala ha cominciato ad avanzare dopo le 16.30. Prima sparuti gruppetti di persone a piedi, riconoscibili dalle magliette, sciarpe o i gadget giallazzurri. Oppure solo dell'azzurro partenopeo. Per l'occasione, anche intere famiglie hanno indossato i colori della squadra beniamina. Amici che già intonavano piccole strofe e che avevano coniato degli slogan dedicati e impressi sulle t-shirt.

Poi la marea sempre crescente con il picco tra le 17 e le 18 quando una massa continua di tifosi, appassionati o anche avventori alla prima esperienza allo stadio, si sono riversati sulle strade limitrofe al Casaleno.

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LE LUNGHE FILE

L'imbuto di macchine si è creato sempre in quel lasso di tempo con una fila semiferma sul tratto urbano della Monti Lepini, viale Volsci. Tutti impegnati a cercare un posto per l'auto più vicino possibile allo stadio. Ma chi ha aveva intenzione di raggiungere punti privilegiati, questa volta ha dovuto accontentarsi della Monti Lepini e dei parcheggi esistenti e visibili.
Per limitare i disagi alle attività del vicino ospedale "Fabrizio Spaziani", infatti, è stato vietato l'ingresso dei veicoli dalle 15.30 in via Fabi, limitatamente al tratto tra la rotatoria di viale Volsci e quella della Asl. Per impedire l'accesso ai non visitatori, le forze dell'ordine si sono concentrate ai varchi, indicando per quanto possibile altre destinazioni. Questa convergenza di veicoli verso lo stadio, con richiesta di informazioni e giri vari per trovare un posto dove lasciare la macchina, ha avuto un riverbero su tutto il traffico di passaggio, arrecando conseguenze alla viabilità compresi gli autobus di linea e le autoambulanze.

INDICAZIONI ASSENTI

Chi conosceva la zona, ha avuto un deciso vantaggio rispetto a quanti hanno dovuto muoversi inconsapevoli di dove fossero ubicati posti auto. Soprattutto le persone che provenivano da altre località, in primis la Campania, ma anche dalle province di Roma e di Latina. In difficoltà anche chi veniva da Pontecorvo o Cassino. Chi sapeva cosa e dove trovare, ha preferito lasciare la macchina anche un po' di distante, per non trovarsi imbottigliato anche durante il deflusso al termine della partita. Oppure è andato a colpo sicuro, in uno dei parcheggi della città. Hanno faticato, come detto, tante persone non del luogo lamentando la scarsa presenza di indicazioni evidenti verso i parcheggi o più operatori che fornissero informazioni. Paradossale l'esempio dell'area davanti all'Agenzia delle Entrate, in via Mascagni. Sul retro, normalmente usato dai pendolari, c'erano pochissime auto.

VETTURE LASCIATE OVUQNUE

Esaurita l'onda anomala e cominciati i cori da stadio, lo scenario era questo: tutte le strade attorno al Casaleno trasformate in parcheggi occasionali, con vetture anche sui marciapiedi o sulla segnaletica orizzontale. Auto e motocicli parcheggiati su ambo i lati di viale Volsci, sul lato libero di via Fabi compresa la rotatoria verso l'aeroporto, invase le strade limitrofe alla cittadella della Asl come via Fanelli e stracolmi gli spazi interni. L'ingresso all'ospedale, infatti, non si può chiudere totalmente. Il passaggio in quel tratto pedonale di via Fabi era consentito soltanto a chi aveva già la prenotazione in tasca di quei posti a ridosso dello stadio. Tutte le altre migliaia di visitatori, non dell'ospedale ma dello stadio, hanno occupato ciò che era occupabile. E di gran lena si sono diretti insieme agli altri verso gli spalti, ignorando anche le navette, probabilmente non sufficienti per un assalto di tale portata.

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