Biopsie scambiate per errore, operata per un tumore che non c'era: l'Asl di Frosinone paga i danni

Risarcita una donna per oltre 20mila euro per il danno biologico procuratole

Biopsie scambiate per errore, operata per un tumore che non c'era: l'Asl di Frosinone paga i danni
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 24 Agosto 2023, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 09:59

Per errore vengono scambiate le provette delle biopsie e viene sottoposta ad un intervento chirurgico per un tumore più invasivo di quello che avrebbe dovuto subire. Per questa ragione la Asl di Frosinone ha dovuto risarcire una donna per oltre 20mila euro per il danno biologico procuratole. Il provvedimento di liquidazione è stato firmato in questi giorni dal direttore generale facente funzioni Eleonora Di Giulio. La vicenda risale al 2020 quando la donna ha citato in giudizio davanti al giudice civile del tribunale di Frosinone l'azienda sanitaria dopo aver subito un intervento per l'asportazione di un tumore maligno al seno. Un'operazione che si era rivelata molto più invasiva di quella che le era stata prospettata in sede di diagnosi. E ciò aveva determinato tutta una serie di gravi ripercussioni, con una convalescenza molto più lunga e faticosa. Cosa era successo? La verità è emersa nel corso del procedimento giudiziario. In base alla perizia svolta dal consulente tecnico nominato dal giudice è venuto fuori che c'era stato uno scambio dei prelievi del materiale della biopsia mammaria.

IL DOCUMENTO 

E pertanto, si legge nel documento della Asl, la paziente «era stata sottoposta ad un intervento chirurgico più invasivo sulla scorta della diagnosi di una forma tumorale maligna». Un errore nel quale era evidente l'errore dell'azienda sanitaria. In base all'esito della perizia il tribunale di Frosinone, lo scorso 17 luglio, ha emesso un'ordinanza in cui condanna la Asl a pagare 11.427 euro, compresi interessi e rivalutazione monetaria, per il danno biologico; 1.500 euro per il danno da consenso informato (l'autorizzazione che esprime il paziente dopo essere stato informato sull'intervento che andrà a svolgere); e poi altre somme per il rimborso del consulente tecnico, delle spese legali e di giudizio, per un totale di 20.264 euro. L'intervento più invasivo, fortunatamente, non ha comportato dei danni permanenti e invalidanti. In tal caso la somma da risarcire sarebbe stata molto più alta. Ma alla donna è stato comunque riconosciuto per le lesioni temporanee, sia fisiche che psicologiche, causate da un intervento chirurgico più invasivo di quello che, in base alla sua patologia tumorale, avrebbe dovuto subire.
 

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