Conte: «Reddito di cittadinanza da migliorare. Mai più con questo Pd». Il leader M5s a Controcampo

Il leader 5Stelle: sui soldi russi in gioco la sicurezza nazionale, indaghi il Copasir

Conte: «Reddito di cittadinanza da migliorare. Mai più con questo Pd». Il leader M5s a Controcampo
di Massimo Martinelli e Barbara Jerkov
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Giovedì 15 Settembre 2022, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 20:09

Il caso dei soldi russi ad alcuni partiti europei agita la campagna elettorale. «Il M5S come sempre agisce in piena trasparenza», dice Giuseppe Conte: «Ci auguriamo venga fatta luce quanto prima e che il Copasir indaghi con il pieno sostegno di tutte le forze parlamentari. Non possiamo, però, non esprimere una certa preoccupazione sul fatto che la parte finale della campagna elettorale possa essere inquinata da fattori esterni. E ci auguriamo che nessuno pieghi una questione di sicurezza nazionale a biechi interessi politici».

Giuseppe Conte a Controcampo: «Mai più con questo Pd. Reddito di cittadinanza da migliorare»

Partiamo dal tema che preoccupa di più gli italiani in questo momento, presidente: le bollette. Calenda e Meloni hanno proposto una sospensione della campagna elettorale per poter varare misure per le famiglie. Lei cosa risponde?
«Mi sorprende che gli altri partiti abbiano scoperto ora l’emergenza.

Le misure le abbiamo già proposte da un pezzo, vanno solo adottate. Ora è il momento di andare a votare e io confido che gli italiani premieranno un progetto politico, quello M5S, che ha dimostrato già, nel momento di massima difficoltà del Paese che è stata la pandemia, di saper offrire soluzioni concrete».


Lo stop di M5S sulle modifiche al Superbonus ha ritardato il decreto Aiuti: in questi mesi sono emersi abusi e vere e proprie frodi. Non li ritiene un’emergenza da risolvere?
«La devo correggere: non abbiamo bloccato il dl Aiuti, stiamo parlando della conversione in legge. Abbiamo posto un problema: dobbiamo salvare 30-40mila aziende sul lastrico, cantieri bloccati. Quello che noi abbiamo chiesto è stato di trovare una soluzione per evitare il fallimento di tutte queste aziende, e ci hanno accusato di irresponsabilità. Poi le altre forze politiche ci hanno ripensato, per calcolo elettoralistico, e ora si sbracciano a dire che la soluzione l’hanno trovata loro. Ma a noi va benissimo così: basta aver potuto salvare queste aziende. Le truffe? C’è un pregiudizio ideologico, corrispondono a meno del 3%».


Reddito di cittadinanza. FdI ne chiede l’abolizione e tutte le altre forze politiche sostengono che vada quantomeno cambiato. Secondo il M5S?
«E’ una riforma epocale che tutti gli altri Paesi occidentali avevano già. Ora dobbiamo continuare a lavorare perché abbiamo ereditato un sistema di politiche attive del lavoro tra le più inefficienti d’Europa. Ma noi siamo testardi, la miglioreremo ancora. Senza boicottaggi».

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In questi giorni di contrattacco ucraino, lei si è felicitato per le vittorie di Kiev sul campo, dicendo di essere orgoglioso di aver sostenuto Zelensky. Subito dopo però ha ribadito il no a forniture di armi da parte dell’Italia. Come si spiega?
«Mi hanno accusato di essere contraddittorio. Ma davvero qualcuno ha pensato mai che io potessi tifare per Mosca? Ma siamo impazziti? Il problema è la strategia politica: dove stiamo andando? L’Italia ha una forte capacità di dialogo nelle relazioni diplomatiche. All’interno dell’Alleanza un partner con questa vocazione è prezioso per tutti. Meno armi, più diplomazia». 


Tornando alla politica interna, le larghe intese potrebbero tornare necessarie dopo il voto. Lei che previsione fa? 
«Io non solo intravedo questa eventualità, ma soprattutto la vedono coloro a cui stanno tremando le vene ai polsi, a cominciare dalla stessa Meloni. Già ha dimostrato difficoltà nelle vesti di opposizione nei mesi della pandemia, poi non ha votato per 5 volte il Pnrr che adesso si candida a gestire...». 


Il M5S potrebbe prendere parte a un nuovo governo di unità nazionale?
«Assolutamente no: in questo momento al Paese serve un progetto politico non certo galleggiare, sennò rimanevamo con Draghi». 


Campo largo, secondo diversi dem è una prospettiva naturale dopo il voto. In questi giorni lei ha sempre risposto che con questi vertici del Pd è impossibile. Ma senza Letta?
«Il Pd ha fatto harakiri con una manovra cinica e opportunistica. Tutti andavano bene per provare a battere le destre eccetto M5S. Erano convinti che fossimo in picchiata, e adesso devono prendere atto che questa loro strategia politica è fallimentare. I sondaggi ci danno primo partito nel Sud, questo significa che gli esperti ci stanno dicendo che nei collegi uninominali siamo i più competitivi per battere le destre».


Per chiudere, una domanda su Roma. Expo 2030 nella Capitale: la sosterrete?
«Siamo stati assolutamente favorevoli al progetto, è una grande opportunità per Roma e daremo il nostro contributo».
 

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