Giorgia Meloni, la sorella Arianna: «Io e lei siamo una persona sola. Quando litigammo per un ragazzo...»

La 47enne svela il lato privato della leader: «Quando litigammo per un ragazzo...»

Giorgia Meloni, la sorella Arianna: «Io e lei siamo una persona sola»
di Emiliano Bernardini
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 00:22 - Ultimo aggiornamento: 13:30

«Sfatiamo subito un falso mito: io e Giorgia non siamo mai state della Lazio. Abbiamo sempre tifato Roma. A casa solo mamma è biancoceleste. E ora lo sono le mie figlie perché mio marito, Francesco Lollobrigida, è lazialissimo. Ma noi siamo giallorosse convinte». Gli inizi assieme nella sezione di Garbatella, le notti insonni, le lacrime sul divano a vedere film romantici e le risate. E poi ancora i film, i libri e le politiche battaglie. Arianna Meloni (47 anni) racconta il lato privato della nuova leader di governo.
Arianna, è vero che lei è l’unica consigliera di Giorgia?
«Non sono l’unica ma spero di essere una delle più importanti (ride, ndr): sono quella che chiama per prima, qualsiasi cosa accada».

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Viste da fuori, lei e Giorgia sembrate una persona sola.
«Lo confesso: abbiamo fatto l’esame del Dna e siamo risultate identiche. Cioè due gemelle omozigote».
Cosa ha provato domenica notte dopo gli exit poll?
«Mi tremano ancora i polsi. Perché sappiamo che questo non è un punto d’arrivo: Giorgia non è arrivata, è solo un altro inizio».
E che cosa le ha detto?
«L’ho abbracciata e le ho dato un bacio in fronte. Non servivano parole: entrambe sappiamo i sacrifici che ha fatto per far ricredere l’Italia».
Com’è sua sorella nel privato?
«È la Giorgia che fa le imitazioni, delle battute, delle serate a ridere con gli amici. Che esce in pigiama per accompagnarti al Pronto soccorso. Una donna e una mamma eccezionale: semplice e umile, che stanca morta mentre torna dai comizi trova il tempo di chiacchierare al telefono per confortarmi. Lei a me. Lo ripeto sempre: se davvero la gente sapesse come è davvero, la voterebbero tutti».
A livello pubblico la Meloni molto sanguigna sembra avere lasciato il posto a una versione più riflessiva e posata?
«Giorgia ha molta spiritualità.

Prende a cuore le cose e si batte. Diciamo che ora si è abituata agli insulti e alle cose che spesso vengono montate su di lei e reagisce diversamente». 

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Un pregio di Giorgia?
«Uno? Ne ha milioni. È la persona che ha la più grande capacità di analisi e di sintesi. Difficile che sbagli, è sempre molto lucida quando analizza un fatto. È generosa, umile e sempre con i piedi per terra».
Ma qualche difetto lo avrà?
«È troppo perfezionista. Se sbagli un verbo o un termine in inglese si arrabbia e ti corregge». 
E per questo litigate?
«Sì. Ma devo anche dire che è l’unica che mi fa stare zitta. E io sono una iena, se mi ci metto...».
E per cos’altro litigate?
«Da piccoline era un continuo. Per un vestito o per gli spazi».
E per un ragazzo?
«In seconda media (sospira, ndr) mi misi con un ragazzo che piaceva a lei. Ma il giorno dopo già non le piaceva più». 
Alla Garbatella vi ricordano ancora tutti come le militanti sempre sul territorio.
«È così. Sono 30 anni che facciamo politica. Abbiamo cominciato quando io avevo 17 anni e lei 15 e mezzo. Erano i tempi di Tangentopoli, delle stragi di Falcone e Borsellino. Volevamo cambiare le cose. Un giorno mentre tornavamo dalla spesa Giorgia disse a mamma: “Lasciami qui”. Era la sede del Fronte di via Guendalina Borghese, a pochi passi da casa nostra. Lei aveva cercato il numero sull’elenco telefonico». 

 


E lei?
«Sono arrivata poco dopo. Vede, avevo lasciato la scuola per lavorare. Non ce la passavamo bene e nessuno ci ha mai regalato nulla. Pensi che Giorgia parla benissimo inglese, spagnolo e francese ma nessuno in casa glielo ha mai fatto studiare. Insomma non erano i tempi in cui ci si poteva permettere di andare all’estero a studiarle».
Lei è rimasta dietro le quinte.
«Perché sono timida. Anche Giorgia lo è, ma ha impattato con questa cosa e si è lanciata». 
Ma parlate solo di politica?
«No, come ogni donna parliamo di vestiti, trucchi, diete».
Libri?
«Tantissimi. Casa di mia mamma è piena di libri».
Guardate più film o serie tv?
«È indifferente. Ma siamo molto radicali: o film d’amore che ci fanno piangere e sognare o gli horror thriller, mentre mangiamo le patatine sul divano».
Giochi?
«Risiko o burraco. E lei non vuole mai perdere».

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