Paolo Graldi
Paolo Graldi

Città blindata dai cortei e in debito d’ossigeno

di Paolo Graldi
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Giovedì 15 Aprile 2021, 00:10

Nell’accidentata prateria del Coronavirus avanza uno strano, cangiante animale chiamato Ordine Pubblico. È l’antidoto per eccellenza contro le violenze di piazza, serve a mostrare un’evidenza, specie quando la si vuole aggirare: la legge c’è e va rispettata, altrimenti c’è la forza. In questi giorni sono ricomparsi, a presidiare i palazzi delle istituzioni, i reparti anti sommossa delle forze dell’ordine. Non si vedevano da tempo per mancanza di tensioni sociali in piazza. Bardati con scudi e caschi per proteggersi e manganelli (sfollagente) per sciogliere assembramenti. Ora l’Ordine Pubblico è un antidoto che va usato con intelligenza e sempre, sperabilmente, nelle giuste dosi da farmacista: mai meno del necessario, mai più del dovuto. Il susseguirsi quotidiano delle manifestazioni di rabbia e di protesta delle categorie più esposte e colpite dai danni economici della pandemia ripropone in termini attualissimi il tema della città blindata.

Roma transennata e chiusa al traffico soggiace al diktat dei cortei, condannata a ridurre la già magra attività dei negozi ed a condizionare la circolazione dei cittadini. Per prevenire e magari sciogliere i cortei di protesta e di rabbia, si blinda la città tenendola in una sorta di campana di vetro: ed è così che si prosciuga l’ossigeno che la tiene in vita. Tutto questo ha un costo altissimo, per tutti. Si deve trovare un equilibrio accettabile tra il diritto a far valere le proprie ragioni, magari sacrosante, con quelle di tutti gli altri. «Io sono io e voi non siete…», del marchese del Grillo lasciamolo al grande Sordi. E solo nel film.

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