Angelo De Mattia
Angelo De Mattia

Le regole Eba/ Quei divieti da attenuare per far fronte ai nuovi tassi

di Angelo De Mattia
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Giovedì 6 Luglio 2023, 00:28

Non si sminuisce la portata degli interventi tenuti ieri nell’assemblea dell’Associazione bancaria, aperti da un’icastica relazione del presidente Antonio Patuelli, se si mettono meglio a fuoco i passaggi in cui si affrontano i problemi della remunerazione dei depositi bancari e quelli dei mutui a tasso fisso e a tasso variabile: essi, infatti, sono anche la conseguenza delle misure di politica monetaria finora adottate dalla Bce, della ripresa del prodotto, che come ha detto il Governatore Visco si sta attenuando, nonché dell’elevata incertezza e dei rischi al ribasso che caratterizzano le previsioni di crescita del Pil che potrebbe superare nell’anno l’1 per cento. Patuelli, con il trasparente intento di bloccare preventivamente richieste alle banche, è entrato sin dalle prime battute “in medias res” per ricordare alcune cose: che gli istituti hanno fronteggiato le crisi con notevoli aumenti di capitale e accantonamenti, che si sono fatti carico della risoluzione di banche in grande difficoltà, che sono tenuti a rafforzare i patrimoni indeboliti dall’aumento dei tassi che riducono il valore dei titoli in portafoglio, che debbono garantire la liquidità divenuta più costosa per l’esaurirsi dei programmi di rifinanziamento della Bce, che non hanno mai applicato finora tassi negativi sui depositi e che devono contrastare la crescita dei crediti deteriorati. 


Allora, non vi è nulla da dire sulla remunerazione dei depositi, che per alcune categorie di essi, appare  inadeguata, mentre salgono i tassi attivi e ciò è alla base della crescita degli utili delle banche? Il Governatore, invece, rileva che le misure accomodanti della Bce per contrastare i rischi di deflazione hanno finito per comportare una minore pressione concorrenziale tra le banche sul segmento dei depositi in conto corrente cui ora dovrebbe seguire un graduale innalzamento con aumenti decisi, dei tassi. Ecco il punto. 
E’ tutta fondata la ricostruzione di Patuelli secondo la visione di sistema che deve avere l’Abi, ma adesso sono in ballo i singoli istituti e da essi ci si attende una forte spinta alla concorrenza innanzitutto sul trattamento dei depositi, sulle diverse forme di raccolta del risparmio, sulla riduzione del “gap” tra tassi attivi e tassi passivi, senza che ciò significhi dimenticare quanto il presidente dell’Assobancaria ha segnalato e, tanto meno, il sostegno all’economia.

E’ anche vero che uno dei due momenti in cui è scattato l’applauso dell’assemblea - evento non consueto nelle tradizioni dei banchieri - è stato quando Patuelli ha detto che più crescono i tassi, più aumentano il rischio di credito e il costo del debito pubblico. Ma una particolare sottolineatura vi è stata anche quando Visco ha concluso il suo discorso, invocando pazienza, prudenza e cautela nella politica monetaria, contestando duramente la tesi di chi spinge a preferire il rischio di essere più , anziché meno, restrittivi. La cautela permetterebbe di contenere le ricadute sul credito e preservare la stabilità finanziaria. Questo è il problema del risparmio che parte da Francoforte e arriva ai singoli istituti che non possono stare fermi.


Ma, poi, vi è il versante accennato dei mutui. A questo proposito il Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha chiesto un adeguamento dei tassi sui depositi, ma anche delle condizioni contrattuali dei finanziamenti, con particolare riferimento ai mutui e, più specificamente, a quelli a tasso variabile. E’ indispensabile e urgente che ciò avvenga, ha detto il ministro. Patuelli aveva già precisato che per quelli a tasso fisso, che siano in regola con i pagamenti, si può allungare la durata o realizzare surroghe. Per i non in regola, l’Abi ricorda le disposizioni dell’Autorità europea Eba che prevede conseguenze di default allo scattare di minimi inadempimenti. Allora è necessario agire in sede comunitaria perché si arrivi a una netta revisione in materia considerate l’inadeguatezza e l’irragionevolezza delle norme in questione. Ma intanto, per questa, come per i mutui a tasso variabile, occorre trovare una soluzione in tempi serrati. Un incontro trilaterale tra Governo, Abi, parti sociali appare urgente. Bisogna agire con misure interne e con azioni a livello europeo, rendendo paralleli i percorsi per reagire. E’, questa, una prova per tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali a vario titolo coinvolti, in prevenzione delle conseguenze che l’inazione può causare sulle famiglie mutuatarie colpite dalla crisi. La sostenibilità sociale a cui si è riferito Giorgetti è un impegno per tutti, non solo per chi, come le banche, è ora in prima linea. 

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