Angelo De Mattia
Angelo De Mattia

Le nuove norme/La finanza in aula: il valore del denaro spiegato ai giovani

di Angelo De Mattia
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Sabato 4 Novembre 2023, 00:28 - Ultimo aggiornamento: 20:40

Con il ddl “Capitali” approvato al Senato e ora all’esame della Camera si avvicina finalmente - dopo che se ne è parlato per anni e spesso per opera di qualche pioniere come Beppe Ghisolfi - l’ingresso dell’educazione finanziaria, come il ddl prevede, nei programmi scolastici, per l’insegnamento, innanzitutto, delle nozioni di economia e finanza. Sarà una branca dell’educazione civica. Per l’insegnamento di questa importante materia nelle scuole primarie e secondarie sono previste linee-guida d’intesa della Banca d’Italia e della Consob, sentite le associazione maggiormente rappresentative degli operatori e degli utenti bancari e finanziari; sarà previsto un piano triennale di questa attività redatto dal Comitato di coordinamento delle iniziative per lo sviluppo dell’educazione in questione avente sede presso il Tesoro. Il Ministero dell’Istruzione sottoscriverà accordi con Bankitalia e Consob per promuovere la cultura in materia finanziaria.


L’uso consapevole del denaro, l’impiego corretto del risparmio richiedono che, sin dai primi anni di scuola, si cominci ad avere dimestichezza con questa materia. Nelle graduatorie dell’Ocse riguardanti i Paesi impegnati in tale campo, l’Italia resta da tempo nella parte bassa, nonostante che da qualche anno si sia ampliata la consapevolezza di ritardi e siano state promosse misure organizzative e diversificate forme di promozione a livello istituzionale (ministero dell’Economia, ministero dell’Istruzione, Banca d’Italia, Consob, Ivass) e di soggetti sociali (in primis, l’Abi, poi l’Acri e altri organismi).

Tardano, tuttavia, i frutti perché le pur valide iniziative di alfabetizzazione non toccano il punto cruciale, l’apprendimento scolastico sin dai primi anni. L’introduzione nella scuola di ogni ordine e grado di questo insegnamento che potrebbe avere, sciogliendo l’aggettivo “finanziaria”, un’estensione all’alfabetizzazione assicurativa e previdenziale, accompagnata con iniziative di altro tipo per gli adulti e per gli anziani, potrà migliorare sensibilmente le conoscenze complessive in questo campo, ma sarà pure un modo per rafforzare i diritti della cittadinanza formando persone in grado di decidere con piena consapevolezza e responsabilità.

E’ sperabile che, dopo una fase iniziale e di preparazione adeguata degli stessi insegnanti, si passi all’autonomo inserimento della predetta educazione, come materia a se stante, nei programmi scolastici.


Si tratta, insomma, di valorizzare le sinergie, avendo però un saldo pilastro nell’insegnamento nelle scuole. Se a ciò si aggiungono altre misure, come quella in via di definizione dell’installazione di “Bancomat” nei negozi - che richiederà un’attenta configurazione, ma che potrà, sia pure solo in parte, rimediare alla chiusura di sportelli bancari in diversi centri minori, tanto che qualcuno ha parlato di detertificazione - o il “mystery shopping” per valutare, in incognito, i servizi e le prestazioni in genere delle banche, di cui dovremo verificare i primi risultati, allora è giustificato attendersi un miglioramento dell’uso delle risorse finanziarie e del loro impiego.

Naturalmente, ciò non fa venir meno, anzi accentua la responsabilità degli Organi di Vigilanza e della relativa normativa in materia di tutela del consumatore e non solo. Alcuni episodi di cronaca segnalanti la fatica di clienti per compiere determinate, semplici operazioni finanziarie non dovrebbero più ripetersi. Con essi, i casi, da contrastare duramente, di “mala gestito” o di irregolari pratiche commerciali che si sono riflessi a danno della clientela, per esempio nella sottoscrizioni di titoli, pratiche avversate dai sindacati e che hanno registrato la stigmatizzazione dello stesso Presidente dell’Abi Patuelli.

Vi è, poi, la parte che spetta agli Organi di polizia preposti alla prevenzione e al contrasto di fenomeni che vanno diffondendosi, come le truffe a danno di anziani: una parte che, nell’estendersi dell’alfabetizzazione finanziaria, può trovare un valido concorso. Una sede di raccordo delle diverse iniziative appare, comunque utile se non essenziale.

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