Taglio allo sconto sugli affitti brevi, cedolare al 26%: l’imposta resterà al 21% solo sul primo contratto

Sabato 28 Ottobre 2023, 22:12 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 13:50
Affitti brevi, cedolare secca al 26% solo dalla seconda casa. Ma FI vuole ottenere ritocchi anche sul Superbonus
di Luca Cifoni e Francesco Malfetano
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Non solo lo stop all’innalzamento dell’Iva su pannolini e assorbenti. Tra le richieste che Forza Italia squadernerà domani a Palazzo Chigi nel faccia a faccia con Giorgia Meloni sulle ultime modifiche da apportare alla Legge di Bilancio prima dell’invio in Parlamento ci sarà anche quello che tra gli azzurri chiamano «pacchetto edilizia». E cioè, spiega una fonte ai vertici del partito guidato da Antonio Tajani, si parlerà dell’inasprimento «non concordato» della tassazione sulla vendita della casa per chi ha fatto ricorso al Superbonus al 110%, della proroga dell’incentivo per i condomini che hanno già avviato i lavori (su cui FI sostiene il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti si era «impegnato») e, soprattutto, dell’ingarbugliatissimo nodo dell’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi. Proprio su quest’ultimo nodo si sta concentrando la trattativa tra i due alleati. Il possibile punto di caduta, stando alle ipotesi circolate in queste ultime ore, sarebbe l’aumento dal 21 al 26% della cedolare secca solo nel caso in cui si affitti per periodi inferiori a 30 giorni più di un appartamento. Una mediazione che, secondo Forza Italia, compenserebbe i «circa 500 milioni» che è costato l’intervento concordato con la Lega sulle pensioni per riportare a “Quota 103”. E traccerebbe in qualche modo una distinzione tra attività occasionale dei proprietari e business organizzato.

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