Ubs, stop dei soci al paracadute legale per il cda: persa la multa in Francia

La sede Ubs
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Giovedì 2 Maggio 2019, 17:13
Colpo di scena all'assemblea di Ubs, dove i soci del gruppo bancario svizzero hanno respinto la richiesta di sollevare il board da responsabilità legali per l'esercizio 2018, segnato dalla maxi-multa da 4,5 miliardi di euro inflitta lo scorso febbraio per aver aiutato i clienti francesi ad evadere il fisco. La proposta «di concedere il discarico ai membri del Consiglio di amministrazione e del Direttorio del gruppo per l'esercizio 2018» è stata approvata solo dal 41,7% del capitale presente, incontrando la contrarietà del 41,6% e l'astensione del 16,7%. Per il passaggio della delibera, la cui approvazione solitamente non incontra problemi in assemblea, sarebbe servito più del 50% dei voti. Senza il «discarico», i consiglieri non saranno esentati dalla possibilità di essere chiamati a rispondere per i fatti dello scorso esercizio.
L'esito del voto appare come un segnale di forte disappunto da parte degli investitori alla gestione della vicenda della maxi-multa in Francia, per la quale sono stati accantonati solo 516 milioni di dollari, un decimo di quanto richiesto dal Tribunale francese che lo scorso 20 febbraio ha condannato Ubs per aver aiutato i suoi facoltosi clienti d'Oltralpe a riciclare attività nascoste al Fisco. Contro il discarico, ricorda Bloomberg, si era espresso il proxy advisor Iss mentre l'altro grande consulente dei fondi nel voto in assemblea, Glass Lewis, aveva suggerito l'astensione. L'ultima volta che i fondi non non hanno concesso al cda di Ubs il
salvacondotto da rischi legali è stato nel 2010.
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