Superbonus 110, come calcolare la soglia del 30% dei lavori per avere gli sconti (e le possibili proroghe)

C'è tempo per usufruire del Superbonus al 110% solo entro fine anno, ma si studia la proroga per i condomini. Per le villette entro il 30 settembre dello scorso anno deve essere stato realizzato il 30% dei lavori

Un palazzo in fase di ristrutturazione della facciata nel quartiere Santa Lucia a Napoli
di Giacomo Andreoli
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Mercoledì 6 Settembre 2023, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 17:54

Mancano solo pochi mesi per usufuire del Superbonus al 110%. Stando alle regole attuali, infatti, il sostegno scadrà a fine anno per villette e condomini. Per le villette, però, lo sconto vale solo se entro il 30 settembre 2022 si sono realizzati almeno il 30% dei lavori. Per i condomini i lavori devono comunque essere stati avviati sempre nel 2022.

Il governo ragiona su possibili proroghe, a partire dai condomini. Per questi lavori si potrebbe andare oltre dicembre, prevedendo un allungamento di tre mesi, fino a marzo 2024.

Potrebbe però essere stabilita una soglia di avanzamento lavori al 60-70% entro fine settembre o ottobre. Per le villette, invece, lo sconto pieno dovrebbe esaurirsi a fine anno. Come calcolare, quindi, la soglia del 30% dei lavori per avere i sostegni?

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Superbonus, i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate

Come chiarito dall'Agenzia delle Entrate le soglie vanno sempre commisurate all'intervento complessivamente considerato e non solo ai lavori ammessi al Superbonus. «Come chiarito dall’Agenzia - aggiunge Rosa Santoriello, consigliera d’amministrazione della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili - in caso di sostenimento diretto della spesa, il beneficiario dell’agevolazione può frazionare la stessa fruendone con diverse modalità».

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Come calcolare la soglia del 30%

Per calcolare la soglia del 30% consideriamo ad esempio il caso in cui l’intervento complessivo sia pari a 100mila euro e che i fornitori siano più di uno. L’importo complessivo del beneficio fiscale, considerata la detrazione del 110% è pari a 110mila euro. Tuttavia, i lavori effettivamente eseguiti ammontano a 60mila euro, a fronte dei quali potra essere fatto valere il beneficio del 110% pari a 66mila euro.

Il contribuente potrebbe decidere di fruire sia della cessione del credito, che dello sconto in fattura. Per verificare il raggiungimento della percentuale minima del Sal (stato di avanzamento dei lavori), il 30% dell’intervento complessivo, deve essere considerata sia la parte dei lavori pagata ed eseguita pari a 40mila euro, di cui 10mila euro oggetto di successiva cessione, sia lo sconto in fattura concesso, pari a 20mila euro (corrispondente ad una quota di lavori effettivamente eseguiti). «In altre parole, per verificare la parte dell’intervento effettivamente eseguita - aggiunge Santoriello - e necessario sommare gli importi di 30mila euro, 10mila euro e 20mila euro».

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Sbloccare i crediti incagliati

Per il futuro, come detto, sono possibili nuovi interventi normativi sul Superbonus, con le imprese che non riescono a sbloccare i crediti fiscali incagliatì. Non c’e ancora nulla di definitivo, ma il ministero dell'Economia, dopo gli ultimi interventi con il decreto Omnibus di agosto, è al lavoro su nuove misure.

In questi giorni, intanto, Poste italiane, che precedentemente aveva sospeso il servizio di acquisto di crediti d’imposta legati ai bonus edilizi (in primis il Superbonus), sta riavviando l’acquisizione dei crediti per le persone fisiche, limitata alle “prime cessioni” per un ammontare massimo di 50mila euro.

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