Reddito di cittadinanza, 1,8 milioni di richieste ma ne sono state accolte due terzi

Reddito di cittadinanza, 1,8 milioni di richieste ma ne sono state accolte due terzi
di Giusy Franzese
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Giovedì 16 Aprile 2020, 09:36

ROMA In media l'assegno è di 552 euro al mese. Vivono con questa somma poco meno di un milione di famiglie italiane (947.698). Una cifra che deve sfamare tutti i componenti del nucleo, magari di tre o quattro persone. Solo l'0,5% dei beneficiari (50.000 famiglie) prende più di mille euro al mese. Complessivamente si tratta di 2,6 milioni di persone. Sono i beneficiari del Reddito di cittadinanza, rilevati dall'ultimo rapporto dell'Inps pubblicato ieri. L'obiettivo del Reddito - che da poco ha compiuto un anno di vita visto che è stato introdotto a marzo 2019 - non doveva essere solo assistenziale, ma fu spacciato (dai Cinquestelle che ne hanno fatto il loro primo cavallo di battaglia) come una misura che doveva accompagnare le persone a trovare un lavoro così da riuscire a sostenersi in futuro da soli.

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Obiettivo quest'ultimo totalmente fallito, nonostante l'esercito di navigator assunti allo scopo: solo in quarantamila hanno trovato un'occupazione. E chissà se adesso, con il Covid-19 che impazza e il lockdown che persevera, ce l'hanno ancora quel lavoro. Il reddito di cittadinanza si è rivelato quindi quello che in tanti avevano previsto: uno strumento prevalentemente assistenziale. Chiarito ciò, visti i tempi che corrono e gli scenari catastrofici che ci aspettano (il Fondo monetario internazionale stima per l'Italia un crollo del Pil del 9,1%), viene da dire: meno male che c'è. Per oltre un milione di famiglie è un aiuto adesso ancora più importante. Basti pensare che la metà di queste, senza il sussidio, non riuscirebbe a portare a casa nemmeno duemila euro l'anno.
La cifra mensile scende, e di parecchio, nel caso dei beneficiari della pensione di cittadinanza: in media appena 233 euro, percepita da 125.596 nuclei, in genere con un solo componente visto che la platea di persone coinvolte è di circa 142.000. Mettendo insieme le due misure arriviamo quindi a 1.073.000 famiglie beneficiare.

LE DOMANDE RESPINTE
In realtà le richieste sono state molto maggiori. All'8 aprile 2020 - fa sapere l'Inps - ammontavano a 1,8 milioni i nuclei che avevano presentato domanda per il Rdc, ma il 26% (473.000) non avevano i requisiti giusti, per cui le domande sono state respinte o cancellate. Il 6% delle richieste (118.000) è in lavorazione e attende quindi ancora il responso. Il 68% delle domande è stato accolto. Ci sono anche 155.000 famiglie che erano state ammesse al sussidio (137 mila al Reddito di Cittadinanza e 18 mila alla Pensione di Cittadinanza), ma poi nel corso dell'anno, hanno perso il diritto e «sono decadute»: il 5% ha rinunciato sua sponte; il 4% ha visto la propria situazione reddituale migliorare non rientrando più nei requisiti; la stragrande maggioranza perché è cambiata la composizione del nucleo familiare.
Le famiglie beneficiarie del reddito vivono in grande maggioranza (61%) nel Sud e nelle Isole. Il 24% risiede nel Nord e il 15% nel Centro. In sole quattro regioni meridionali si concentra il 56% dei nuclei che ricevono il sussidio: il 20% in Campania, il 18% in Sicilia, il 9% ciascuna nel Lazio e in Puglia.

POCHI STRANIERI
Il Reddito di cittadinanza si conferma uno misura che si rivolge in particolar modo alle famiglie italiane. Solo sei famiglie beneficiarie su cento sono formate da cittadini extra-comunitari con permesso di soggiorno, e appena quattro su cento sono composte da cittadini europei: nell'89% dei casi la prestazione è erogata a nuclei italiani. C'è poi una famiglia su cento mista con componenti sia italiani che stranieri.

 

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