Prezzi calmierati per pasta, pane, burro, zucchero, olio: il governo verso l'intesa con i produttori

L'obiettivo del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è farlo entro inizio agosto, siglando un'intesa con la grande distribuzione

L'obiettivo del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è farlo entro inizio agosto, siglando un'intesa con la grande distribuzione
di Giacomo Andreoli e Umberto Mancini
4 Minuti di Lettura
Venerdì 21 Luglio 2023, 06:29 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 08:17

Pasta, pane, olio, zucchero, burro, latte e uova. La lista ufficiale dei beni da mettere al riparo dalla morsa dell'inflazione ancora non c'è, c'è invece la decisione del governo di porre un freno agli aumenti, fissando dei prezzi calmierati per i prodotti di largo consumo, quelli che finiscono nel carrello dello spesa. L'obiettivo del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è farlo entro inizio agosto, siglando un'intesa con la grande distribuzione.

Una scelta quasi obbligata, visto che a giugno i beni acquistati al supermercato costavano il 10,5% in più rispetto a un anno fa, con aumenti medi dei beni alimentari dell'11,2% e picchi anche oltre il 46%, come nel caso dello zucchero.

A inizio anno il rialzo del cosiddetto carrello della spesa era del 12,6%. Il calo che si è registrato è quindi insufficiente e non segue quello dell'inflazione, arrivata a giugno al 6,4% su base annua, quasi il 4% in meno rispetto a gennaio.

LA STRATEGIA

Il governo e in primis Urso, quindi, vogliono provare a dare una sforbiciata agli aumenti degli ultimi mesi e potenzialmente anche azzerarne qualcuno. Due le direttrici su cui impostare l'intervento: partire dai prodotti che più servono alle classi che sono in difficoltà e agire anche in proporzione ai rincari sui singoli beni alimentari.
Ieri il ministro ne ha parlato in un tavolo al Mimit con la grande distribuzione. «È iniziato - ha spiegato Urso - un confronto che dovrebbe portarci a un'intesa, ma dobbiamo coinvolgere anche il sistema produttivo». La fiducia, però, non manca. «Penso - ha aggiunto - che si possa raggiungere un accordo per consentire ai cittadini di percepire una significativa riduzione dei prezzi dei beni a maggior consumo». La grande distribuzione, Federdistribuzione in primis, sta valutando il da farsi, per capire se e come realizzare il progetto. L'auspicio di Urso è che aderiscano in massa anche gli esercizi commerciali. L'iniziativa si somma all'aiuto una tantum fornito dal governo alle famiglie a basso reddito che non percepiscono alcun aiuto pubblico. Si tratta di quella carta acquisti, o social card, da 382 euro, che Poste Italiane sta distribuendo in questi giorni.

GLI AUMENTI

Secondo i calcoli dell'Unione nazionale consumatori, realizzati a partire dagli ultimi dati Istat relativi agli aumenti di giugno, oggi lo zucchero costa il 46,8% in più rispetto a un anno fa, il riso il 32% e le patate il 26,9%. Completano la top ten dei rincari: l'olio d'oliva (+26,7%), il latte conservato (+23,9%), i funghi e gli altri vegetali (+23,6%), i cavoli (+22%), i formaggi fusi (+20,9%), le bevande gassate (+19,5%) e i gelati (+18,9%). Tra i beni di largo consumo, poi, le uova costano il 13% in più, i pomodori il 12,8%, la carne il 6,4% e il burro il 5,5%.
Secondo il presidente dell'associazione, Massimiliano Dona, «finalmente il ministro Urso fa una proposta concreta contro l'inflazione, invece di limitarsi a monitorare, convocare o dire di intervenire. Però bisogna che ci dia i dettagli della proposta, visto che può presentare dei rischi: se si chiede alla grande distribuzione di tenere fermi i prezzi, ora che alcuni stanno iniziando finalmente a scendere, sarebbe un autogol».
È il caso, ad esempio, della pasta, il cui prezzo è salito ininterrottamente da luglio 2021 fino ad aprile di quest'anno, ma a maggio ha cominciato a scendere (dell'1,3%). Il rincaro da inizio anno è comunque del 10,5%.

Tra le associazioni dei consumatori, però, il Codacons apprezza la proposta di Urso ed esclude che dalla misura possano derivare rischi per chi compra alimenti al supermercato. «Qualsiasi provvedimento in grado di calmierare i listini al dettaglio - spiega il presidente Carlo Rienzi in una nota - è il benvenuto, anche perché i prezzi potranno essere ritoccati al ribasso qualora i listini dovessero tornare a scendere». Accordi di questo tipo, conclude Rienzi, «vanno difesi e incentivati, perché a differenza dei bonus, che sono una tantum, si tratta di iniziative in grado di apportare vantaggi per tutti su larga scala». Soddisfatto anche il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, secondo cui «è stata pienamente accolta la nostra richiesta, avanzata mesi fa al governo».


 

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