Inarcassa, chiude il 2018 con un avanzo economico di 519 milioni

Giuseppe Santoro, presidente di Inarcassa
di Federica Simone
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Giovedì 18 Aprile 2019, 14:59
È stato approvato il bilancio consuntivo di Inarcassa per l'esercizio 2018 dal comitato nazionale dei delegati nelle riunioni del 17 e 18 aprile. Nonostante un anno che ha segnato l'entrata in recessione dell’economia italiana, l'esercizio si è concluso con un avanzo economico di 519 milioni. Si tratta di un risultato positivo, spiega una nota, che ha consentito al patrimonio netto della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionistidi di superare i 10,6 miliardi di euro, con un rendimento lordo del patrimonio pari al 2,21%.
 
Al 31 dicembre 2018 la platea degli associati è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 2017 (+0,4%) con 168.851 iscritti, cui la Cassa garantisce servizi assistenziali, tutela sociale e sostegno alla professione e 34.192 pensionati. Il risultato è la gestione di un gettito contributivo che nell’anno è stato pari a 1.081 milioni di euro e di prestazioni istituzionali che hanno raggiunto, nello stesso anno, i 689 milioni di euro.
 
In questo bilancio di esercizio redditi e volumi d’affari professionali di ingegneri e architetti registrano un incremento nel 2017 del +4,9% rispetto all’anno precedente. La crescita del reddito medio annuo è stata più elevata per gli architetti (+5,1%, pari a 20.050 euro), che per gli ingegneri (+4,3%, pari a 32.215 euro). A questo risultato hanno influito positivamente l’andamento dell’economia italiana nel triennio 2015/2017 e la seppur lieve ripresa delle costruzioni.

Ma il divario resta ancora ampio a confronto con i livelli pre-crisi: il monte redditi 2017 degli ingegneri iscritti alla Cassa è più basso del 10% rispetto al 2007 mentre quello degli architetti, più strettamente correlato con il settore delle costruzioni, è del 25%.
 
«La solidità dell’Ente deriva dalla forte coesione dei nostri stakeholder di riferimento: associati, organi statutari e consiliari che ben conoscono le regole della previdenza. Queste, per loro natura, devono vincere la sfida del tempo e tutelare le aspettative degli iscritti, garantendo continuità di applicazione e sostenibilità nel tempo. In un ambito sempre più complesso nel quale le reti sociali appaiono rivestire un compito importante per fronteggiare gli effetti dei profondi mutamenti che stanno interessando la società, sarà ineludibile continuare a coniugare capacità predittiva e tempestività di gestione nel breve, medio e lungo periodo», ha dichiarato il presidente di Inarcassa Giuseppe Santoro. 
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