L'associazione dei consumatori ha richiesto un risarcimento per oltre 4 milioni di utenti, sperando in questo modo di poter guidare la prima azione del genere nel Regno Unito.
«Non c'è dubbio che il presunto ruolo di Google nella raccolta, compilazione e utilizzo dei dati ottenuti tramite Safari fosse illegale. Ma i fatti dichiarati non supportano l'affermazione dei consumatori. La denuncia dunque non ha una reale possibilità di successo», ha affermato il giuduce Mark Warby.
Da parte sua l'azienda californiana ha sempre sostenuto che questo tipo di azione collettiva non fosse adatta e che per questo motivo andasse fermata. Gli avvocati di Google avevano sottolineato che non era possibile identificare le vittime e che la richiesta quindi non poteva avere alcuna possibilità di successo.
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